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Mar Rosso, la missione Aspides funziona. Tajani conferma: "Un deterrente"
La crisi del Mar Rosso ha iniziato ad allarmare l'Occidente da quando, dal novembre dello scorso anno, le rotte commerciali sono finite sotto attacco degli Houthi. Buoni segnali arrivano da Aspides, la missione diplomatico-militare di sicurezza marittima dell'Unione europea. "Il Mar Rosso rappresenta una preoccupazione ma meno di quanto si temesse. Ieri ho riunito il tavolo con le aziende, da qualche settimana si è ridotto il numero degli attacchi. Speriamo non peggiori la situazione a Rafah. Ma la missione Aspides è stato un deterrente, grazie alla nostra azione 100 cargo sono stati accompagnati e hanno portato in salvo il carico": così si è espresso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo al Consiglio direttivo di Assonime e facendo un quadro del contesto internazionale. "Mi pare che ci sia una ripresa dopo le difficoltà degli ultimi due anni - ha osservato -. Piccola ma ci fa bene sperare. Poi vediamo gli sviluppi della situazione internazionale, in Ucraina e Palestina".
"Lavoriamo, con il piano Mattei, con rinnovato impegno in Africa", ha continuato Tajani. Quanto alla Cina, "siamo usciti dalla Via della Seta perché non ci portava grande vantaggio. Ma abbiamo il partenariato strategico". In Sud America, "il Brasile sta scegliendo sempre più di stare dalla parte delle autocrazie più che delle democrazie liberali, più facile con l’Argentina, anche se ha un presidente liberale un pò sui generis ma è un liberista". In campagna elettorale "insisteremo affinché ci sia continuità", ha affermato. "Dobbiamo proteggere i commerci", ha sottolineato. "Aspides rappresenta un primo, vero concreto esperimento di difesa europea. Prima di avere un esercito o una marina unica serve maggior coordinamento, e questa missione a protezione del commercio internazionale è una missione di livello europeo. In campagna elettorale insisteremo perché si possa andare avanti su questo percorso, perché è un esempio concreto che serve una difesa europea non solo per gli aspetti militari ma anche per la tutela dell’economia, è nell’interesse dell’Italia", ha concluso.