Salva casa, l'annuncio di Salvini: “Prossima settimana in cdm. Non è un condono”
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ospite di ‘Non stop news’ su Rtl 102.5, ha fatto un annuncio sui suoi piani per la casa: “Dovremmo avere finito il percorso del decreto ‘salva casa’, non penso che sia un condono, vorrei arrivare la settimana prossima in Consiglio dei ministri all’approvazione. È sostanzialmente - ha spiegato - una regolarizzazione, una sanatoria di tutte le piccole irregolarità interne alle case degli italiani. Basti pensare ai problemi che si hanno dal notaio, in Comune con una finestra di venti centimetri spostata, la veranda, il soppalco, il secondo bagno, la cameretta del figlio, l’anticamera, il gabbiotto degli attrezzi. Una grande operazione di sburocratizzazione, liberazione degli uffici comunali da queste migliaia di pratiche e restituiamo agli italiani casa loro integra. Uno paga in Comune quello che deve, poi non è che deve abbattere la cameretta fatta dal padre o dal nonno o abbattere la veranda o la tenda o spostare le finestre”.
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Il vicepremier e segretario della Lega si è poi soffermato sulla questione Liguria dopo l’arresto di Giovanni Toti: “Spero che quello che è accaduto non blocchi tutti i cantieri aperti che abbiamo a Genova e in Liguria. In un Paese civile si è colpevoli quando si è condannati in un Tribunale, non su un giornale o su un talk show televisivo. Penso che nessuno, qualunque lavoro faccia, debba dimettersi senza che si stato condannato, altrimenti torniamo in Unione sovietica, spero che la giustizia faccia in fretta. Non commento i modi, i tempi, la necessità dell’arresto, spero che facciano sapere in fretta ai liguri e agli italiani se qualcuno ha sbagliato e se qualcuno sbaglia paga. Un conto è il decoro, un conto è un reato. Non siamo in Iran dove la questione morale ti porta in galera se non ti vesti come vuole il regime e se non ascolti la musica che vuole il regime. Qua siamo in un Paese libero, democratico e quindi, al di là del decoro, se uno commette un reato ne paga le conseguenze, se uno non commette un reato, qualunque lavoro faccia, deve continuare a farlo”.
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“Conosco - ha proseguito il numero uno del Carroccio - Giovanni Toti, perché da ministro ci ho lavorato per anni, la ricostruzione del Ponte Morandi, ricorderete il modello Genova, il modello Liguria, che dopo una tragedia, in tempi rapidi senza un euro in più e senza un incidente sul lavoro e senza mezza corruzione, ha ricostruito un ponte più bello di prima e la Liguria sta correndo e sta crescendo in questi anni. Spero - ha concluso Salvini - che qualunque sia la verità ce la dicano in fretta, perché non si possono aspettare mesi tenendo in sospeso lavoratori, imprenditori e persone”.