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Dl Superbonus, arrivano le modifiche di FI: stop retroattività

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Uno stop alla retroattività della rateizzazione in 10 anni per quanto riguarda i crediti del Superbonus e un rinvio della sugar tax almeno al 2025. Arrivano i subemendamenti di Forza Italia alla proposta di modifica presentata dal governo al dl Superbonus. Al Senato il partito azzurro non intende fare passi indietro e, come annunciato dal suo segretario Antonio Tajani, chiede di cambiare l’emendamento dell’esecutivo voluto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con cui non sono mancato scambi anche polemici negli ultimi giorni. «Non abbiamo mai litigato», assicura Tajani, che però ribadisce che «c’è ancora una questione che riguarda la retroattività. Noi siamo contrari, la nostra civiltà giuridica non prevede che si possano fare norme con effetto retroattivo». E poi c’è anche «la Sugar tax: noi siamo contrari a qualsiasi aumento delle tasse nel nostro Paese» e la Sugar tax «deve marciare di pari passo con la Plastic tax come deciso a dicembre». Nei subemendamenti presentati, FI chiede che la rateizzazione in 10 anni si applichi solo alle spese sostenute dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. E per quanto riguarda la sugar tax, si chiede un rinvio dell’entrata in vigore al 1 gennaio 2025, invece che a luglio 2024; in alternativa, è proposto l’esonero per tutto il 2024 e fino al 30 giugno 2026, come previsto per la Plastic tax.

Le proposta di modifica arrivano durante un incontro di maggioranza con il governo al Senato a cui partecipano il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama Massimo Garavaglia(Lega), il relatore del provvedimento Giorgio Salvitti (FdI) e il sottosegretario all’economia Federico Freni. Di «spettacolo indecoroso allestito dal governo attuale» e «campagna mistificatoria in cui il Superbonus è diventato il capro espiatorio della loro incapacità» parla il presidente del M5S, Giuseppe Conte, che non si pente della misura: «Assolutamente no. È un capro espiatorio. Tutte le forze politiche si sono buttate sul carro del Superbonus e adesso prendono le distanze, soprattutto Giorgetti e Meloni. Parlano solo del costo, non è disonesto non dire il ritorno?». Diretta arriva la replica di FdI, con il vicecapogruppo alla Camera Alfredo Antoniozzi: «Il presidente Conte dice che non ha nulla di cui scusarsi per il Superbonus? Beh, una misura che ha causato una voragine di oltre duecento miliardi sui conti parla da sé. Una misura che ha arricchito i ricchi, consentendo speculazioni incredibili». Secondo il leader di Italia viva, Matteo Renzi, invece «è vero che la colpa è di Conte che ha scritto le leggi male, ma è anche vero, dopo due anni che stanno al governo, che anche loro non possono far pagare alle imprese le loro difficoltà interne».

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