Crosetto non si trattiene: “Schifato da chi scarica Toti”. E attacca i magistrati politicizzati
Guido Crosetto prende di petto il tema Giovanni Toti. “Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all’interno del centrodestra. Ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle e non le sopporto più”, la presa di posizione a La Stampa dell ministro della Difesa. Secondo Crosetto “in Italia c’è un clima pesante, preoccupante, che incide in modo intollerabile anche sulla vita personale. Provo sempre più disprezzo nei confronti di persone che dicono di voler servire lo Stato e invece spesso servono solo i loro microinteressi personali. In nessun altro Paese c’è un livello così basso nel rispetto dei ruoli istituzionali e di interessi nazionali, non politici o di parte. Ma ho preso un impegno e resterò al mio posto a fare il mio dovere. Quando finirà il mio compito di ministro, credo che tornerò dove avevo deciso di stare da anni, nella sfera privata”.
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Il fondatore di Fratelli d’Italia si sofferma poi sul lavoro della magistratura: "Le inchieste sono una parte minima del clima di cui parlo. Il mio viene visto forzatamente come un attacco alla magistratura, ma è solo il tentativo di costruire regole comuni e condivise. Capisco che faccia comodo considerarlo un attacco per continuare a non affrontare i temi in modo serio. Vorrei chiarezza - spiega -. Se vedo che l’indagato non ha ottenuto nessun vantaggio personale e che i suoi atti amministrativi erano legittimi, non capisco come si possa arrivare ad arrestarlo. Quando l’interesse contestato poggia tutto su una diversità di cultura politica, vuol dire che se il governatore ha le stesse idee del pm, allora ha perseguito un atto giusto e legittimo, se invece sono diverse è reato. Ma questa è politica, non giurisprudenza, e soprattutto non ha nulla a che fare con la legge”.
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Crosetto, alla domanda se vede una magistratura politicizzata pericolosa per gli equilibri democratici, risponde così: “Ci sono correnti e quindi è politicizzata. Lo constato. L’equilibrio però non è messo in pericolo dalle correnti della magistratura, ma da un potere che non ha più controlli, in cui anche un singolo pm, se arrabbiato con qualcuno, può distruggerlo. Su questo vorrei delle garanzie. Lo suggerisca l’Anm che tipo di controllo serve perché la giustizia sia terza. Rispondano in modo non corporativo e non mi usino come nemico pubblico numero uno”. Infine un passaggio anche sul generale Roberto Vannacci: “Ho sempre parlato di lui come militare e solo per ciò che la sua esposizione strumentale poteva comportare per l’organizzazione che ora presiedo. Devo dire però che le sue parole sarcastiche su un galantuomo come il tenente colonnello Paglia, medaglia d’oro al valor militare, mi hanno dato molto fastidio. Paglia è un eroe, che lo Stato ha riconosciuto come tale, che porta i segni del suo coraggio sul suo corpo. Lui è un discreto ufficiale, uno scrittore di successo e un futuro parlamentare, dovrebbe trattare con maggior rispetto chi ha portato onore e lustro alla nazione, alle forze armate e all’esercito”.
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