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Lucia Annunziata e la corsa al voto nel Sud delle porte chiuse. Ora il Pd "spinge" Ruotolo

Edoardo Sirignano

Dai salotti della tv al porta a porta. E se la capolista Annunziata, fosse già stata lasciata sola nel Sud del Paese? Una cosa è certa, quelli del Nazareno sembrano aver dirottato tutte le energie su Sandro Ruotolo, che negli appuntamenti che contano non è mai con la collega cronista. «È lui–sostiene qualche dirigente napoletano – il nome indicato da Roma».

Il ticket di cronisti, che tutti immaginavano alla vigilia, almeno negli apparati, salta e un cammino, che doveva essere in discesa, per Lucia, è tutto in salita. Non è facile, d’altronde, per nessuno tornare nella terra di origine dopo averla abbandonata per anni, soprattutto se bisogna chiederle qualcosa in cambio, come una proferenza. A farne la sintesi perfetta del concetto il barista di Sarno, il paese dove la giornalista ha vissuto fino a 13 anni: «Chi l’ha mai vista qui? È sempre stata a fare aperitivi tra Torre Argentina e Trastevere. Perché non la votano gli amici che l’hanno candidata?».

  

 

Il problema, però, è che in questo caso stiamo parlando di «FratElly» coltelli. Nella sua Salerno, a renderle difficile il cammino, poi, un signore chiamato De Luca, che sponsorizza un tale Antonio Decaro, a causa di un vecchio patto stilato con l’alleato Emiliano, oltre alla sempre presente Pina Picierno, che negli ultimi cinque anni si è fatta amica pure l’ultimo caporione. Ci sarebbe, inoltre, un’ulteriore minaccia.

Ai confini con la Puglia riferiscono che il capogruppo Boccia avrebbe avuto un diktat per la sardina e fedelissima di Elly Jasmine Cristallo. A proposito di quest’ultimo, strane le sue recenti compagnie. In più di un appuntamento, il braccio destro di Schlein, infatti, viene scortato da Michele Gubitosa, il vice di Conte, forse in ottica di future alleanze e soprattutto da Piero, il rampollo di casa De Luca, fino a ieri nemico giurato. Francesco si sarà stancato dei soliti compagni e sta pensando a qualcosa diverso per il dopo? In tutto ciò, la povera Annunziata, dal telefono di chiamate a cui non rispondeva è passata all’agendina degli anni 80 e a quei luoghi dove mai pensava di tornare. Un esempio la sua visita a Nusco, comune di De Mita. Pur essendo invitata dagli storici riferimenti del Pci, dicono che avrebbe elemosinato consensi a qualche nostalgico basista Dc. Ad accompagnarla nei suoi giri non c’è il codazzo previsto alla vigilia, ma il solo candidato Todisco, che pur essendo animato da tanta buona volontà, è l’ultimo arrivato nella Campania che conta. Non può essere paragonato a signori di truppe cammellate, come il Topo di turno.

 

A Napoli Lucia entra solo sulle passerelle e non nelle segreterie di Scampia o Giugliano. Quelle sono riservate ad altri. Stesso discorso vale per quotidiani locali e social, dove a parte qualche profilo fake, risulta essere un corpo estraneo. Nel 2024 non ha Facebook e Instagram. Ragione che lascia intendere come dovrà rivolgersi ai soliti professoroni, ai nostalgici della Cgil e a quei contatti che non sai mai, quali sono vivi e quali morti. Gli affaristi ovviamente inutile contarli perché sono con la Regione, né si può fare affidamento su quel Nazareno, che già vuole scaricarla.

In Basilicata, poi, bisogna ancora digerire la recente sconfitta e in Puglia, a parte le promesse, D’Alema sembra non avere alzato il telefono. Ragione per la quale la povera Annunziata, pur avendo già visitato diversi attici a Bruxelles, avrebbe detto a una fedelissima consigliera: «Chi me lo ha fatto fare. Non era meglio che imitavo Fazio e mi godevo la pensione». Questa la storia di quella che fino a qualche mese fa era la regina della Rai. Dalle stelle di «In Mezz’Ora» alle stalle degli allevatori, che non la comprendono. Tra i produttori del carmasciano meglio un chiaro dialetto che una dizione perfetta.