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Tagadà, “non deve dimettersi”. Calenda è stufo e dà un consiglio a Toti

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L’ultima inchiesta giudiziaria che sta colpendo il mondo della politica è quella riguardante Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, finito agli arresti domiciliari. Tiziana Panella, conduttrice del talk show Tagadà su La7, chiede al suo ospite, Carlo Calenda, se il governatore si debba dimettere: “Non ci si deve dimettere per le inchieste - risponde il leader di Azione -. Mai. Perché le inchieste non sono una condanna. Io ho nel mio partito Marcello Pittella, finito ai domiciliari per abuso d’ufficio, quindi una cosa molto diversa e che per fortuna come reato si sta cancellando, innocente in primo e secondo grado. Lui si è dimesso. Quindi bisogna stare molto attenti”.

 

 

“Quelli che si valutano - prosegue Calenda, presente nel salotto televisivo - sono i comportamenti. Quello che è inaccettabile, ancorché permesso dalla legge, è che un politico che governa possa prendere contributi da chi ha una concessione, incentivi diretti e infrastrutture che vengono fatte dalla stessa Regione. Il conflitto d’interessi in Italia non è disciplinato, è legale. La condotta di Toti è per me eticamente inaccettabile. A me è successo che un imprenditore che mi ha dato un contributo mi ha chiesto una cosa in cambio. Quell’imprenditore ha ricevuto indietro il contributo ed è stato bloccato su Whatsapp, perché è chiaro che sennò diventa un mercimonio”. Ma l’ex ministro avvisa tutti: “Attenzione, la legge lo consente. Quindi bisogna essere chiari, dobbiamo fare un quadro di leggi sul conflitto d’interessi che impedisce comportamenti. Sì al finanziamento pubblico se esclude quello privato e non come prima quando c’erano entrambi”.

 

 

Calenda racconta altre storture del sistema: “Oggi è tutto una follia. Un partito non può ricevere più di 100mila euro di contributo, invece un candidato può. Un partito non può ricevere donazioni da soggetti esteri, ed è giusto, ma un candidato può. Allora non si capisce più niente, vista questa normativa fatta talmente male. Quel prendere soldi di Toti è consentito dalla legge italian”.

 

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