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Toti, Nordio fa impazzire il Pd: "In 40 anni da pubblico ministero..."

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"Raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini". Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine degli Stati Generali dei commercialisti commenta l'arresto ai domiciliari deciso dai magistrati di Genova per il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, accusato di corruzione. Il Guardasigilli ribadisce il suo garantismo e la fiducia nella magistratura. Tuttavia da ex magistrato fa notare un aspetto quantomeno singolare dell'inchiesta che, aperta anni fa, ha una clamorosa accelerazione a un mese dalle elezioni europee. "Questa mattina ero a Napoli, ho saputo di questa cosa in automobile, non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza", ha spiegato Nordio.

 

"Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro - commenta il ministro del governo di Giorgia Meloni - Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si può arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si è verificato e dalle indagini" è difficile che "possano ancora sussistere". Detto questo, "non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza. Le mie perplessità non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perché in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessità tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l’indagine", chiarisce il ministro della Giustizia.

 

Parole di buon senso e dettate dall'esperienza quarantennale con la toga, ma che fanno salire sulle barricate l'opposizione. "Le parole di Nordio sono sorprendenti, ricorda di essere ancora ministro della giustizia?"; attacca la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, che parla di dichiarazioni che "sconcertano" e "sembrano quelle della difesa del presidente Toti". 

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