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Arresto Toti, i dubbi di Crosetto: "Contestati finanziamenti che ha denunciato"

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Terremoto politico-giudiziario in Liguria. Alle prime ore di martedì 7 maggio, la guardia di finanza di Genova ha notificato un ordine di arresto ai domiciliari al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. L’accusa è quella di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Lo ha reso noto in un comunicato il procuratore capo di Genova Nicola Piacente. Oltre a Toti, misure coercitive e interdittive cono state prese per l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, arrestato e condotto in carcere con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio.

 

L’imprenditore portuale ed ex presidente del Genoa, Aldo Spinelli, è destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del governatore Toti. Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570.000 euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati. Dalle carte emergono ii dettagli delle accuse. A Toti si contesta "di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro", la maggior parte come finanziamenti al comitato elettorale Giovanni Toti. Circostanza, questa, che contribuisce a far sollevare qualche perplessità. "Toti, ho letto, è stato accusato di avere ricevuto finanziamenti per la sua campagna elettorale che ha denunciato. Faccio fatica a capire. Comunque per Toti sono un garantista come lo sono con tutti, con Emiliano o per un governatore del Pd: quando viene contestato qualcuno per finanziamenti che lui stesso ha denunciato, fatico a capire", ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a L’aria che tira' su La7, commentando l’arresto del governatore della Liguria. "Ci saranno ragioni che a me sfuggono. Le inchieste giudiziarie dovrebbero essere valutate solo alla fine", continua il ministro. 

 

"Il problema non è che ci siano inchieste giudiziarie - ha aggiunto Crosetto - il tema è capire che le inchieste giudiziarie dovrebbero essere valutate solo alla fine del processo. Mentre invece succede che con l’avviso di garanzia, soprattutto in casi in cui la persona viene arrestata, il giudizio di tutti è che hanno preso una persona colpevole. Io invece ho l’abitudine di leggere le carte e quando ho letto le contestazioni a Toti non ho ben capito, dato che aveva denunciato regolarmente i finanziamenti".

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