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Arresti e inchieste in Puglia, Conte scende in campo per salvare Emiliano dai guai

Edoardo Sirignano
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Altro che Schlein, a difendere Emiliano è Conte. La visita del capo politico dei pentastellati a Bari, insieme al candidato sindaco Michele Laforgia, diventa l’occasione per far sopravvivere quel governatore, ormai scaricato dal suo Partito Democratico. Anche se l’ex premier non è esplicito nella difesa, si distingue per una linea soft, che di fatto conferma una strategia precisa: salvare quel Michelone, mai ostile ai grillini e invece spesso contrario ai diktat del Nazareno, con cui non ha mai intrattenuto rapporti idilliaci, soprattutto da quando è alla guida una tale Elly.

 

La scusa è «non prestare il fianco a un’azione strumentale delle forze politiche di opposizione». La verità è un’altra: non indebolire il fronte dem ostile alla segretaria Pd, la sua vera rivale in ottica europee e in particolare per quanto concerne la futura leadership del centrosinistra. Per l’avvocato di Volturara Appula, il presidente della Regione, dunque, non è da condannare in modo definitivo, avendo dimostrato «disponibilità» sia per quanto riguarda il famoso patto della legalità, consegnatogli qualche giorno fa, sia per quanto riguarda la proposta di legge per istituire il famoso nucleo ispettivo. Secondo il leader del M5S ci sarebbero «tutte le premesse perché questo venga adottato e quindi si rafforzi la trasparenza e la legalità dell’azione amministrativa». I pentastellati addirittura si dichiarano «corresponsabili o «fieramente responsabili di tanti progetti», che a loro parere sono la priorità, anche se bisogna chiudere un occhio.

Tale atteggiamento, però, non lascia indifferente il centrodestra. Ad andarci giù pesante è Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Sorge spontaneo il dubbio che quando parla di corresponsabilità Conte si associ al sistema di potere targato Pd, consolidatosi anche grazie ai silenzi dei 5 Stelle». Parole che provocano una risposta del deputato del M5S Leonardo Donno, che definisce tali accuse «ridicole», esortando il meloniano a chiarimenti su Sgarbi e Santanchè.

 

A manifestare perplessità su un possibile accordo tra il M5S e il governatore pugliese c’è anche parte dello stesso centrosinistra. A lanciare bordate verso i grillini, ad esempio, l’ex ministra Teresa Bellanova, candidata alle europee per Italia Viva nella circoscrizione Sud: «Conte dichiara la renziana, senza giri di parole - vuole continuare a sostenere Emiliano. Se fosse contro il trasformismo, come millanta, dovrebbe essere conseguente con quello che dice. Dovrebbe avere il coraggio di votare la sfiducia al presidente della Regione Puglia. Naturalmente non lo farà».

A rafforzare l’esistenza di un patto celato tra i governatori del Sud e il M5S, poi, quanto succede quotidianamente nella vicina Campania. Piero, figlio di Vincenzo De Luca, anche nel pomeriggio odierno, sarà in tour con un tale Michele Gubitosa, vice di Conte, per sostenere i candidati comuni alle prossime amministrative. È una strana coincidenza o è il tassello di un piano che punta ad alimentare le spine del fianco di Elly, rendendole così impervi gli ultimi giorni di campagna elettorale? Una cosa è certa, la priorità per il capo dei 5 Stelle è una sola: tornare a Piazza del Popolo, costi quel che costi.

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