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Asili nido, al via il nuovo Piano. Valditara: "Servizio fondamentale"

Christian Campigli
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La più gravosa emergenza del nostro Paese. Per anni sottovalutata da intellettuali ed analisti. La soluzione della crisi della natalità in Italia è un passaggio chiave per il futuro stesso nello Stivale. Il centrodestra, consapevole che cancellare confini, tradizioni e la nostra millenaria storia non può essere la chiave di volta di questa criticità, ha le idee molto chiare sul tema. Ed è consapevole che aumentare i posti negli asili nidi pubblici sia un primo, fondamentale passaggio per invertire questa rotta. Ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto per un nuovo Piano per gli asili nido del valore di 734,9 milioni di euro. Un'autentica rivoluzione, in linea però con i parametri e con gli obiettivi del Pnrr, che punta a incrementare i posti al fine di migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia e offrire un concreto aiuto alle famiglie.

 

 

“Si tratta di un investimento a cui attribuiamo un valore strategico per la qualità del sistema scolastico, e non solo. Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per ridurre le disparità dei punti di partenza, venendo incontro nel contempo alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne, a cui offriamo uno strumento in più per la conciliazione tra lavoro e maternità - ha dichiarato il Ministro Valditara - Come con il precedente piano, contiamo di raggiungere il massimo risultato anche grazie alla semplificazione di norme e procedure, accompagnata da un costante supporto alle amministrazioni coinvolte, presupposti decisivi per riuscire a cogliere le opportunità del Pnrr”.

 

 

Il decreto, oltre ad accertare e mobilitare le risorse disponibili, definisce i criteri di riparto delle stesse tra i Comuni, tenendo conto dei dati ISTAT relativi all’attuale copertura del servizio nella fascia 0-2 anni, alla popolazione residente e al numero dei bambini nella fascia di età 0-2 anni. Quattordici città metropolitane, in considerazione dell’estensione territoriale di tali aree, avranno tutte a disposizione una quota di risorse per attivare e potenziare gli asili nido, a prescindere dal livello di copertura del servizio già raggiunto per la fascia di età 0-2 anni.  
 

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