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Omnibus, Lupi e le candidature alle Europee: nessuna presa in giro dalla politica

Gabriele Imperiale

Maurizio Lupi spegne le polemiche per le candidature dei leader dei partiti alle prossime elezioni Europee. Il leader di Noi Moderati, ospite di Alessandra Sardoni e del suo Omnibus su La 7, viene interpellato proprio sul dibattito che sta infiammando i commentatori nelle ultime settimane: è giusto oppure no che i leader dei partiti si candidino per poi rinunciare al loro seggio nell’Europarlamento?

 

  

 

La risposta dell’ex ministro delle infrastrutture è affermativa. “Sto ascoltando con interesse il rifiorire di una politica che a mia memoria c'è sempre stata in un limitato e piccolo spazio – dice Lupi –, tutti i leader da sempre si candidano anche alle elezioni Europee”. L’ex vicepresidente della Camera entra più nel dettaglio: “Fondamentalmente per due motivi e io tra l’altro ho condiviso la candidatura dei leader a queste elezioni” spiega il politico milanese. Poi Lupi smentisce del tutto l’idea che la candidatura dei leader sia una presa in giro per il cittadino: “Non c’è la preferenza singola e quindi il voto sarebbe sprecato – spiega – voto Tajani a quel punto il mio voto non vale come preferenza. No! Posso votare tre preferenze e quindi chi viene eletto non è un signor nessuno. Vengono eletti quei candidati scelti dagli elettori di quella lista che hanno il gradimento e si ritengono più credibili”. 

 

 

Lupi continua: “Da sempre i leader si candidano all’Europee per due motivi fondamentali. Il primo – che è quello che il leader di Noi Moderati si augura – di sottolineare come queste elezioni siano fondamentali”. E poi, spiega l’ex deputato di Forza Italia, un dato storico: i leader “dovrebbero portare a partecipare più gente. Posso fare un esempio che mi semplifica? – chiede Lupi che poi conclude –. La personalizzazione che Renzi fece del referendum costituzionale. A quanto portò la partecipazione degli italiani al voto? Ad un risultato incredibile e pazzesco. Sbagliò Renzi a personalizzare ma quella è una scelta”. Una scelta riproducibile anche alle prossime elezioni dai leader dei partiti: “Ad una condizione però, che si parli di Europa” chiosa Lupi.