Palazzo Chigi, Conte inscena il flash mob contro l'Autonomia differenziata
Clima surriscaldato nel cuore di Roma e della politica. Una delegazione di deputati, senatori e candidati alle elezioni europee del Movimento 5 Stelle ha organizzato una breve protesta davanti a Palazzo Chigi. Nella pausa dei lavori dell’aula sull’Autonomia differenziata, il leader del partito Giuseppe Conte ha guidato un corteo da Piazza di Pietra a Piazza Colonna. Il gruppo ha inscenato un flash mob e ha esposto cartelli contro il ddl e contro il governo Meloni. "No all’autonomia, l’Italia non si spacca", "Con Giorgia spacchi l’Italia", "Giorgia da patriota a secessionista": sono alcune delle frasi mostrate e scandite da coloro che hanno partecipato all'iniziativa. "L’Italia non si spacca", ha dichiarato il presidente del M5S.
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È iniziata stamattina alla Camera dei Deputati la discussione generale sul provvedimento che mira all’attuazione dell’Autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, come previsto dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione italiana. Il provvedimento, già approvato dal Senato con significative modifiche rispetto al testo originale proposto dal Governo, ha come obiettivo principale la definizione dei principi generali per l’attribuzione alle regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, nonché le modalità procedurali per l’approvazione delle intese tra lo Stato e una Regione in materia di autonomia differenziata. Una delle componenti centrali del disegno di legge è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che rappresentano il nucleo invalicabile per garantire l’effettività dei diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale e per erogare le prestazioni di natura fondamentale.
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L’individuazione dei LEP è stata subordinata alla previa determinazione di tali livelli, il che rappresenta un passaggio cruciale per la stipula delle intese tra lo Stato e le singole Regioni. Il procedimento di approvazione delle intese è disciplinato con precisione nel disegno di legge, prevedendo un negoziato tra il Governo e la Regione richiedente per la definizione di uno schema di intesa preliminare, che successivamente viene sottoposto all’approvazione del Consiglio dei ministri e delle Camere. Si tratta di un iter complesso che coinvolge diverse fasi e attori istituzionali, al fine di garantire un processo trasparente e rispettoso delle prerogative di tutte le parti coinvolte. Un altro aspetto rilevante è la questione finanziaria, che rappresenta un elemento cruciale nell’attuazione dell’Autonomia differenziata.