Eike Schmidt, il tedesco toscano che punta alla roccaforte Dem
«Non sono interessato a fare politica a livello nazionale, ciò che mi interessa è salvare Firenze, la città che amo. Sono stati i fiorentini a chiedermi di candidarmi». Colto, carismatico e antifascista: Eike Schmidt è l'uomo scelto dal centrodestra per conquistare Firenze. Immaginiamo: è il 25 giugno.
Ha vinto il ballottaggio. Quali sono i primi tre provvedimenti che prenderà?
«Convocherò il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, per avviare una serie di interventi coordinati, da mettere in atto già nel periodo estivo. La sicurezza è un tema che va affrontato senza indugi. Insieme alla vivibilità: ho in programma di aumentare il numero degli asili nido e di introdurre attività pomeridiane per bambini e ragazzi fino alle scuole medie. Molte famiglie non possono permettersi di avere figli: ma la denatalità non è un problema solo a livello nazionale, dobbiamo agire sul territorio. È mia intenzione istituirne uno in ciascuno dei 14 rioni storici tradizionali. Spazi ibridi, che ospitino anche associazioni culturali, ludoteche e biblioteche. Dobbiamo dare ai giovani dei luoghi di aggregazione».
Il 10 giugno dello scorso anno è scomparsa una bimba, Kata. Ci sono responsabilità politiche?
«Indubbiamente, e sono responsabilità molto gravi. Ho sempre la speranza che la bimba sia ancora viva. Istituirò un giorno in sua memoria e contro l’irresponsabilità politica, sfociata nella connivenza con la malavita».
In città ci sono decine di immobili occupati. La legalità non passa anche attraverso gli sgomberi?
«Spazi rubati alla collettività: dovremo mappare tutti gli immobili occupati e gli edifici attualmente inutilizzati per destinarli ai cittadini. Vogliamo trasformare questi spazi da attrattori di criminalità a garanti della legalità. A Londra, l’area attorno alla stazione di King’s Cross è stata rigenerata grazie all’apertura della British Library. Una biblioteca ha aperto la strada alle attività commerciali, nel giro di poco tempo le stesse abitazioni sono diventate più attrattive. Vogliamo fare la stessa cosa con l’area intorno alla stazione, centralissima eppure da anni terra di nessuno, dimenticata dalle istituzioni».
La sinistra sostiene che l’emergenza sicurezza sia colpa del governo centrale. Davvero un sindaco non ha poteri in tal senso?
«È inaccettabile la posizione di chi punta sempre il dito su Roma quando qualcosa non funziona. L’autorità sulla sicurezza di una città è il sindaco, serve coordinamento e bisogna fare sistema con il governo».
Il Pd insegno le eco-follie. È una strada che seguirà anche lei?
«Il cosiddetto scudo verde ha ben poco a vedere con questo colore, è un altro mezzo per fare cassa sui cittadini. Forse il Pd dei salotti non sa che non tutti possono permettersi di comprare una nuova auto. Lo sviluppo del trasporto pubblico non può prescindere da quello individuale. Tuttavia va fatto secondo le tecnologie più moderne, non come è avvenuto a Firenze, adottando progetti antiquati, antiestetici e con molti difetti funzionali».
Ogni volta che Lei rilascia una dichiarazione, avanza una proposta, dal Pd rispondono in quattro, cinque esponenti. È il segno della debolezza della loro candidata?
«È esattamente così».