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Pd, guerra aperta fra Schlein e le correnti. “Pronta ad andarmene”, il braccio di ferro

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Aria tesa e pesante all’interno del Pd. Le correnti hanno messo all’angolo Elly Schlein, che ha visto bocciate tutte le ultime idee: il nome nel simbolo dei dem, la candidatura di Ilaria Salis, la possibilità di vedere cinque capolista donne della società civile e infine la neanche discussa voglia di candidarsi in tutte le circoscrizioni (alla fine sono solo due). Cacicchi e capibastone non hanno alcuna intenzione di mollare le vecchie logiche del partito, ma la segretaria va avanti e la tensione cresce sempre di più: “Io sono stata eletta per fare quello e non mi fermo. E se non ci riesco troverò altro da fare”.

 

 

“Parole che a chi è attento a decrittare il linguaggio dem sono suonate come un avviso ai naviganti. O si fa a modo mio e si cambia musica, recita l’all-in, oppure me ne vado. Non che abbia intenzione di farlo davvero, Schlein. Almeno di questo si è convinto chi con lei si confronta più spesso”, l’analisi del Messaggero sulle parole pronunciate nello studio di Piazzapulita su La7. Insomma c’è tanta aria di bluff da parte di Schlein, che ha capito che la strada migliore è quella di spingere sul confronto diretto con Giorgia Meloni, polarizzando il duello, facendo fuori gli altri leader. Per ora i cacicchi stanno avendo la meglio, anche se i fedelissimi di Schlein ancora credono in una svolta. Ad essere decisivo sarà il risultato delle Europee, con la soglia fissata al 20%. Si vedrà.

 

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