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Superbonus, incastrati i conti: slittano i 100 euro in tredicesima

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Edoardo Romagnoli
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In Consiglio dei ministri slitta l’approdo del nuovo Dl in materia fiscale che conteneva modifiche in materia di Irpef e Ires. Tra le novità ci sarebbe un’indennità per il 2024 nella tredicesima mensilità non superiore a 100 euro in favore dei lavoratori dipendenti che hanno un reddito complessivo non superiore ai 28mila euro, hanno almeno un figlio e il coniuge a carico. Il problema sono le coperture, d’altronde ha ricordato il ministro Giorgetti sulle casse dello Stato pesa come un macigno il Superbonus. «Diversamente dagli effetti sull’indebitamento netto, la revisione dei costi relativi al Superbonus impatterà sugli andamenti di fabbisogno e debito secondo il profilo di effettiva fruizione delle agevolazioni. Si stima che le minori entrate dovute al flusso di crediti di imposta relativi ai bonus edilizi utilizzati in compensazione incideranno significativamente sulla dinamica del debito pubblico fino al 2026».

 

 

Se la situazione rimarrà questa per la prossima manovra finanziaria nel 2025 si dovranno trovare 18 miliardi di euro solo per confermare le misure già varate. Ma quanto ci è costato il Superbonus? Una cifra che sommata al «bonus facciate» e alle stime sui costi per l’intero 2023 raggiunge i 130 miliardi di euro. Secondo l’Eurostat il rapporto tra deficit pubblico e Pil dell’Italia (-7,4%) è il più alto in Europa. E per capire quanto è pesato il Superbonus basterebbe guardare all’esempio del Portogallo che dieci anni fa partiva da una situazione simile alla nostra ma che oggi fa registrare una diminuizione del rapporto fra deficit e Pil tra i migliori dell’Unione europea. E questo anche perché invece del Superbonus ha optato per una politica di incentivi. In Cdm è stato discusso invece la bozza sul disegno di legge sull’Intelligenza artificiale. Per far crescere il settore e sostenere le startup lo Stato, tramite Cassa depositi e prestiti, è pronto a investire un miliardo di euro.

 

 

Ma nella bozza, composta da 26 articoli, c’è il tentativo dell’esecutivo di inseguire i possibili sviluppi dell’Ia. Intanto l’Agenzia per l’Italia digitale e l’agenzia perla cybersicurezza diventano le due autorità nazionali per l’intelligenza artificiale. Si pone un limite all’uso dell’Ia in ambito giudiziario dove potrà essere usata solo per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro. Chi crea un danno ingiusto tramite l’uso dell’Ia verrà punito da 1 a 5 anni. Mentre l’applicazione dell’Ia nella Pubblica amministrazione potrà essere utilizzata per velocizzare e incrementare la produttività. I minori di 14 anni non potranno accedere alle tecnologie Ia senza il consenso dei genitori. Mentre l’utilizzo nell’ambito dell’informazione deve avvenire senza «pregiudizio alla libertà e al pluralismo dei mezzi di comunicazione». L’applicazione di questa nuova tecnologia deve mantenre una visione antropocentrica e per questo i sistemi e i modelli «non devono pregiudicare lo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica».

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