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Puglia, il centrodestra vuole il colpaccio. “Faremo dimettere Emiliano”

Edoardo Sirignano
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Trainato dalle fughe di notizie sull’inchiesta Bari, il centrodestra prova a riprendersi la roccaforte Puglia. I gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia Domani chiedono le dimissioni del governatore Michele Emiliano. Pronta anche una mozione di sfiducia, che, come annunciato in una conferenza tenutasi ieri, verrà depositata nella mattinata di domani. Secondo l’opposizione, il centrosinistra non avrebbe i numeri per governare in Regione dopo gli adii al gruppo dem da parte di Michele Mazzarano e Anita Maurodinoia, delle dimissioni del capogruppo di «Con» Giuseppe Tupputi e soprattutto dell’uscita del M5S, chiamato dai salviniani a firmare il documento presentato dalla minoranza. A gettare, poi, benzina sul fuoco il famoso sms dell’ex presidente dell’agenzia regionale Arti Alfonso Pisicchio. Michele Laforgia, candidato dei pentastellati al Comune di Bari, conferma l’esistenza del messaggio-ultimatum in cui il governatore avrebbe detto all’esponente della sua giunta «o lasci o ti caccio». Secondo la sua versione, raccontata ai microfoni di Rai Radio 1, gliene avrebbe parlato qualche ora prima dell’arresto e lui sarebbe rimasto «sorpreso». Dichiarazione che finisce col dividere ancora.

 

 

Se il sindaco di Bari Antonio Decaro, infatti, può esultare per la collocazione nella lista Pd a Bruxelles, lo stesso non vale per Emiliano, ormai sempre più scaricato sia dal partito che da quegli alleati, che nell’ultima tornata gli consentirono la vittoria, come ben evidenziato da Conte. Non c’è, dunque, solo il solito Renzi a dire che «non c’è un dossier su cui non abbia fatto danni». Un messaggio chiaro, in tal senso, arriva pure dal capoluogo pugliese, dove la presidente del Pd Titti De Simone si dimette dall’incarico per sostenere il profilo scelto dal M5S. Ragione per cui il governatore prova a giocarsi subito la carta rimpasto, unica strada per ricucire con Elly Schlein, considerando la disponibilità che avrebbe avuto da parte di alcuni assessori a rimettere le deleghe. Nella prima riunione, tenutasi ieri, intanto, nulla di fatto. Anzi, tale ipotesi avrebbe alimentato malcontenti sopiti.

 

 

Le divisioni a sinistra rendono il cammino in discesa per un centrodestra che inizia a pensare già al dopo Emiliano. C’è chi addirittura ipotizza un ritorno del ministro Fitto, dovuto a un rimpasto di governo e chi invece lancia, in chiave azzurra, il sottosegretario Francesco Paolo Sisto. Diversi, comunque, i papabili al ruolo. Molto dipenderà dagli equilibri romani all’interno della coalizione. Chi, invece, prosegue, senza indugi, la sua campagna è Fabio Romito, candidato a sindaco di Bari, che sfrutta gli impegni dem di Decaro e il malcontento dovuto alle inchieste e alla conseguente strategia giustizialista grillina, per riprendersi la città e rendere meno ardua verso la scalata verso la Regione: «La Puglia dal punto di vista legislativo merita una scossa. Un provvedimento molto atteso come l’Omnibus tarda ad arrivare in Aula perché la maggioranza perde pezzi».

 

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