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Europee, il generale contro il paladino Lgbt: a nord-est la supersfida Vannacci-Zan

Luigi Frasca
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Ancora non c’è l’ufficialità, ma è questione di giorni, per la precisione due. Infatti il 25 aprile a Milano durante la presentazione del suo ultimo libro Matteo Salvini dovrebbe lanciare la candidatura del generale Roberto Vannacci alle Europee, circoscrizione nord est. La stessa di Alessandro Zan, il paladino dei diritti Lgbtqia+ del Pd e promotore del disegno di legge che portava il suo nome affossata al Senato dopo mesi di discussione. Una sfida affascinante. Da una parte il generale con la passione per la scrittura finito al centro di una polemica per alcune frasi contenute nel suo libro «Il mondo al contrario» e dall’altra l’uomo su cui Elly Schlein conta per portare avanti la linea dei diritti della comunità arcobaleno.

 

 

Vannacci, in uno dei passaggi più contestati e più estrapolati della sua opera prima aveva scritto «Cari omosessuali, normali non siete». Mentre Zan nel periodo in cui si discuteva il suo ddl, il suo periodo da protagonista in Parlamento, scriveva: «Oggi tra Camera e Senato, ci sono 945 parlamentari. Quelli apertamente gay e lesbiche sono quattro: Ivan Scalfarotto, Tommaso Cerno, Barbara Masini e io. È statisticamente impossibile che siamo solo noi quattro e io so per certo che ci sono parlamentari gay in Forza Italia e in Fratelli d'Italia. In vacanza a Mykonos ho incontrato un deputato della Lega, del quale mi ricordo cartelli particolarmente aggressivi contro la legge Zan». E a Mykonos quel deputato stava baciando un uomo.

 

 

Salvini sogna il confronto fra Vannacci e Ilaria Salis, ma è un dibattito che non si potrà fare per evidenti motivi, non ultimo il fatto che la maestra milanese si trova in un carcere a Budapest e probabilmente verrà candidata nel nord ovest. In realtà il vis a vis fra il generale e Zan potrebbe riservare dei colpi di scena tali da non far rimpiangere il mancato incontro fra il militare scrittore e l’insegnante militante.

 

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