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Case green, via libera definitivo. Giorgetti: "Pochi fortunelli, chi paga?"

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Il Consiglio dell’Ue ha formalmente adottato la revisione della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, la cosiddetta direttiva "case green", che mira a ridurre le emissioni di gas serra e la povertà energetica nell’Ue. Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’Ue dovrà essere trasformato in edifici a emissioni zero. Per gli edifici non residenziali, la direttiva introduce standard minimi di rendimento energetico. Secondo le nuove norme, poi, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali dovranno essere al di sopra del 16 per cento degli edifici con prestazioni peggiori e nel 2033 al di sopra del 26 per cento degli edifici con prestazioni peggiori in termini di rendimento energetico.  Gli unici due voti contrari sono stati quelli dell’Italia e dell’Ungheria, mentre Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute. 

 

 

"La posizione italiana è nota. Il tema è: chi paga?, visto che abbiamo delle esperienze in Italia abbastanza chiare in proposito", ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine dell’Ecofin a Lussemburgo. "È una bellissima e ambiziosa direttiva ma alla fine: chi paga?. Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa", ha continuato. "Devo dire che quando sono arrivato la prima volta diversi colleghi mi chiedevano: ma com'è l’esperienza del Superbonus? E io già allora gli avevo sconsigliato di avventurarsi su questo terreno. Credo che ci sia da riflettere, nel senso che è giusto immaginare di rifare tutte le case green ma ribadisco: chi paga? Le famiglie? Gli Stati? L’Europa?", ha concluso il ministro. 

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