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Migranti, il Parlamento europeo approva il nuovo Patto. Il Pd si sgancia dalla sinistra

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Il Parlamento europeo ha dato il suo via libera definitivo al Patto per la migrazione e l’asilo. Un maxi-pacchetto - di nove provvedimenti legislativi - che ha richiesto anni di negoziati e che fino all’ultimo ha portato gruppi e maggioranze a spaccarsi. A favore del Patto - o comunque di buona parte - si sono espressi la delegazione di Fratelli d’Italia (in dissenso dal resto del gruppo dei conservatori dell’Ecr) e di Forza Italia. Sono stati contrari invece la Lega, il Pd (anche in questo caso in dissenso dal Gruppo di appartenenza, S&d) e il Movimento 5 stelle.

 

 

Esulta la maggioranza. Per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, «è una giornata storica». Per la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, «nessuno Stato verrà più lasciato da solo». Tuttavia per il Pd e il M5s, ma anche per la Lega, «l’esito del Patto è un danno per l’Italia». In particolare il Pd critica diversi elementi del pacchetto: «Il nuovo regolamento Eurodac introduce l’obbligo di dati biometrici a partire dai 6 anni, schedando come fossero criminali le persone che arrivano. Con il regolamento screening il trattenimento di chi arriva diventa praticamente una regola e con l’introduzione del concetto di ’finzione del non ingressò chiunque arriverà non sarà considerato legalmente nel territorio dello Stato membro e nell’Ue, dunque, dovrà rimanere a disposizione delle autorità; nel regolamento procedure, si prevede la normalizzazione delle ’procedure speciali alla frontierà anche per i minori non accompagnati e per chi viene soccorso in mare, invertendo un principio giuridico che limitava questa procedura a pochissimi casi per garantire il diritto alla richiesta d’asilo e l’esame delle storie personali delle persone». E ancora: «l’introduzione del concetto di ’Paese terzo sicurò sbarra le porte di qualsiasi esame nel merito delle richieste per migliaia di persone. Infine, il regolamento Crisi introduce il concetto di strumentalizzazione che crea una deroga al sistema generale di gestione della migrazione e dell’asilo colpendo indirettamente anche le Ong con chiari rischi di ripercussioni per la criminalizzazione della solidarietà».

 

 

Per la Lega «il nuovo Patto non fermerà gli sbarchi» mentre il M5s accusa la Lega di aver sconfessato il proprio ministro, Matteo Piantedosi, che al Consiglio Ue si era espresso a favore del Patto. Per Nicola Procaccini, co-presidente dell’Ecr ed eurodeputato di Fratelli d’Italia, «è un passo nella direzione del salvataggio delle vite ma nello stesso tempo anche del controllo dell’immigrazione e della selezione di chi ha diritto o no all’asilo. Nella prossima legislatura contiamo di completare questo percorso che è soltanto iniziato». L’Ungheria ha già messo in chiaro che non cambierà le sue politiche migratorie. «Questo Patto è un via libera all’immigrazione irregolare», ha tuonato il ministro degli Esteri, Pèter Szijjàrtò.

 

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