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Senato, frizioni Ronzulli-Scalfarotto. “Falsità”, la smentita è fragorosa
Si è accesa oggi una discussione in Aula, a Palazzo Madama, tra il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto e la presidente di turno, Licia Ronzulli. A dar vita alle scintille il rammarico del renziano per un Senato, che a suo giudizio, è costretto a lavorare poco. «Se noi, di mercoledì pomeriggio alle 16,30, non abbiamo da fare nient’altro che questo ddl» sulla cucina italiana «e stiamo per andar via, perché poi non abbiamo più nulla da fare e domani non ci saranno lavori di Assemblea, questa è una dimostrazione preoccupante non per il Parlamento, ma per il governo, che non produce atti legislativi da portare all’attenzione del Parlamento», dice tra gli applausi di parte dell’emiciclo.
Parole che scatenano la replica secca dell’esponente di Forza Italia, che guida i lavori di giornata: «Domani mattina ci sarà il sindacato ispettivo, domani pomeriggio ci sarà il question time che sono attività primarie delle Camere. Non c’è soltanto l’attività legislativa, ma c’è anche quella conoscitiva e quella di controllo», dice applaudita a sua volta da chi prima era stato in silenzio. Parole a cui vuole di nuovo rispondere Scalfarotto: «Ho fatto un intervento politico e lei mi ha messo in bocca parole che non ho detto – ha affermato deciso il senatore di Iv - non ho detto che il ’Parlamento non lavora’, ma che il governo non è in condizione di mandarci ddl da approvare, quindi è un problema dl governo». «La presidenza deve avere la caratteristica di essere super partes, lei ha chiosato le mie parole, se lei toglie la parola a me, la toglie ai miei elettori. Ribadisco la mia stima agli uffici», ha poi precisato il renziano.
«Non le ho tolto la parola, le ho concesso 4 minuti in più, non ho commentato il suo intervento, resti a verbale pure questo, lei ha parlato di Aula che non lavora e io difendo l’Aula del Senato che domani lavora», la contro-replica dell’azzurra, in una polemica che sembra senza fine. A dar man forte a Ronzulli il senatore azzurro Dario Damiani: «La presidenza è stata corretta», ha assicurato, solidarizzando con Ronzulli. Poi spazio ai soliti interventi di fine seduta, e l’Aula si svuota mestamente.