Bari, disperato tentativo della sinistra per tenere in piedi il campo largo
Nicola Fratoianni con Nichi Vendola in missione a Bari per tentare di ricucire la frattura nella coalizione di centrosinistra dopo lo strappo di Giuseppe Conte. Nonostante tutto, Sinistra Italiana ci prova. E pure nel Pd, da Goffredo Bettini a Andrea Orlando, c’è chi continua a spingere per una ricomposizione. Per arrivarci, prima che un terzo nome, occorre che si rimettano insieme i cocci dell’alleanza frantumata. «Il terzo nome c’è solo se c’è la volontà politica di tutta la coalizione, M5S compresi, di stare insieme», dicono in Transatlantico parlamentari dem che seguono da vicino la vicenda barese. Insomma, la candidatura Leccese - già frutto di una faticosa mediazione nel Pd - può essere superata solo se si ricompone l’alleanza di centrosinistra. Del resto, fanno notare i dem, a Bari «tutto il cinema di questi giorni ha avuto solo l’effetto di rafforzare ulteriormente Decaro. Una sua lista civica raccoglierebbe da sola almeno il 26%... ».
Al momento non è manifesta né la volontà politica di rimettere insieme la coalizione, né di conseguenza il terzo nome. Il Movimento 5 Stelle ribadisce il sostegno a Michele Laforgia. Sostegno confermato anche da Psi, +Europa e altre formazioni civiche. Italia Viva riflette. Dall’altra parte, il Pd resta su Vito Leccese. Un quadro piuttosto cristallizzato. Ma c’è chi spera «ancora che ci siano gli spazi per una ricomposizione», insiste Orlando, e «cercare di trovare una figura che possa ricomporre ciò che si è rotto». E quindi Bettini: «Sono da anni fautore di un dialogo e di un’alleanza tra Pd e 5Stelle. È una necessità, perché altrimenti i progressisti non vinceranno più» ma, avverte, «non va superata una soglia; l’attacco al Pd ha colpito un’intera comunità. Poi è difficile rimettere assieme i cocci, se la rottura tocca nel profondo i rispettivi elettorati».
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In questa situazione domani arriva Conte in città, conferenza stampa in mattinata in consiglio regionale. Sul tavolo un protocollo per la legalità, un «corpus normativo», dicono i suoi. A segnare che quello resta il punto su cui il leader M5S intende continuare a battere. Lo ha ribadito anche oggi Conte in un video su Instagram: «Il Movimento 5 Stelle è nato per la legalità. È nato per combattere corruzione, malaffare e privilegi. Da sempre e per sempre». Ieri in tv, il leader M5S ha invocato la necessità di una «svolta, continuare a mettere la testa sotto il tappeto non è possibile». E l’ipotesi di uscire dalla giunta Emiliano non è derubricata: «Nulla è escluso», dicono dal M5S.
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