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Firenze, il Pd perde pezzi. “Schmidt l'uomo della svolta”, la sorpresa

Christian Campigli
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Una linea politica rivoluzionata. In modo totale, assoluto, inaspettato. Figlia dei successi nazionali, certamente, ma anche della convinzione che pensare da secondi ti faccia inevitabilmente arrivare secondi. E così il centrodestra fiorentino ha smesso di cercare accordi ed accordicchi (come, al contrario, avveniva in passato, quando alla guida c'era un'altra classe dirigente). Aperti a tutti, ma purché siano gli altri a bussare alla nostra porta. E non il contrario. Un cambio di visuale che sta iniziando a dare i suoi primi frutti. Eike Schmidt non insegue Sara Funaro ma detta la linea, segue una sua precisa strategia comunicativa. Poco interessato alle polemiche “di palazzo”, che da decenni annoiano i cittadini, concretamente indirizzato verso temi concreti come la modifica delle linee tramviarie, la sicurezza (al parco delle Cascine e alla stazione in particolar modo) e le nuove regole per un turismo sostenibile. 

 

 

Farà certamente parte della squadra Paolo Bambagioni, già consigliere regionale col Pd, che ha avuto il coraggio di chiedere verità sul caso Forteto. Una presa di posizione pagata sulla propria pelle. “Dem ideologici e senza capacità. Solo un sistema di potere che gestisce il potere. Schmidt l'uomo della svolta”, ha detto Bambagioni, in una lunga intervista concessa al quotidiano La Nazione. Ma le sorprese potrebbero essere solo all'inizio. Una serie di bocconi amarissimi che la sinistra toscana sarà costretta ad ingoiare. La strategia studiata dal responsabile dell'organizzazione, Giovanni Donzelli e dal senatore Paolo Marcheschi (entrambi di Fratelli d’Italia) ha l'evidente fine di allargare il proprio elettorato senza però mai snaturarsi. “Sono certo che saranno molti altri, dopo di lui, ad avvicinarsi a questa bellissima sfida per cambiare Firenze dalla mala gestione di una sinistra chiusa in se stessa e che non risponde ai bisogni dei fiorentini: la partita è aperta”, ha sottolineato Donzelli. 

 

 

Nel partito di Giorgia Meloni c'è la consapevolezza che oggi, essere di destra, deve essere un orgoglio e non certo una vergogna. Anche sulle rive dell'Arno. E che, anche al ballottaggio, la porta sarà aperta a tutti, il dialogo non verrà negato a nessuno, ma solo ad una condizione: che siano gli altri a sostenere Schmidt. Quest'ultimo, venerdì prossimo sarà presente ad un evento del partito sulla transizione ecologica (ma aperto al pubblico). Un nuovo bagno di folla, l'ennesimo travaso di bile per la rive gauche gigliata. 

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