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Pd, “così non ha futuro”. Renzi inchioda Schlein: si fa dettare la linea da Conte

Christian Campigli
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Una vicenda che sta letteralmente travolgendo il più importante partito della sinistra italiana. Una serie di sassolini rimasti troppo tempo dentro quella scarpa. "Il triste risveglio pugliese aiuterà a capire che il Pd ha un futuro solo se smette di fare la sesta stella e torna a fare il partito riformista. Sarà capace? Bella domanda". È un Matteo Renzi in versione Gigi Marzullo (in grado di farsi una domanda e far trapelare la risposta) quello che quest'oggi ha diffuso la sua consueta e-news, focalizzata sui dem di Elly Schlein. 

 

 

"Nel frattempo l'unica alternativa alla destra sovranista e alla sinistra populista siamo noi. Non è poco. Intanto - aggiunge il leader di Italia Viva - il Pd che insegue il Movimento 5 Stelle va in debito d'ossigeno. Perché? Perché Giuseppe Conte ha un unico obiettivo, distruggere il Pd. E il Pd sembra vittima della sindrome di Stoccolma. Da Bari a Torino il glorioso partito riformista di una volta sembra farsi dettare la linea dal grillismo che a sua volta segue la direzione illuminata tracciata dagli statisti de Il Fatto Quotidiano. Verrà presto il tempo in cui il ricordo dei nostri anni, coperto per molto tempo dalla lettera scarlatta del marchio di infamia, si tramuterà in nostalgia. La base del Pd prima o poi si ricorderà che c'è stato un tempo in cui noi dettavamo la linea e gli altri seguivano e non come oggi quando il Movimento Cinque Stelle detta le danze”.

 

 

L'ex Presidente del Consiglio si tiene in conclusione la stoccata finale: "La vera sconfitta del metodo di Michele Emiliano non è legata a un singolo episodio o a una inchiesta penale, Michele Emiliano è stato il primo a teorizzare che si dovessero copiare i grillini. Su Tap, su Ilva, su Buona Scuola, su Xylella. Il governatore pugliese ha tracciato una linea e piano piano il resto del Pd lo ha seguito".

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