Pd, nuovo scandalo elettorale. Stavolta tocca a Torino: “Se non mi trovi voti…”
Un nuovo terremoto politico-giudiziario scuote la sinistra, stavolta con epicentro a Torino. La vicenda è emersa intorno al nome di Salvatore Gallo, una figura storica della politica locale, che, nonostante i suoi 85 anni, continua a esercitare un'influenza significativa. I riflettori si sono accesi su di lui in seguito alle recenti elezioni amministrative del 2021, durante le quali Gallo sembra aver giocato un ruolo chiave nel tentativo di posizionare una serie di candidati del Partito Democratico nei consigli comunali e nelle circoscrizioni. La sua presenza nelle fila del Partito Socialista Italiano (Psi) durante l'era di Bettino Craxi, e successivamente il suo avvicinamento al Pd, forniscono un contesto sulla sua influenza politica. Le accuse che gravano su di lui, riferisce La Stampa, riguardano presunte pratiche clientelari che avrebbero caratterizzato le sue azioni durante la recente tornata elettorale. "Favoriva amici e sostenitori privati nell’ottenere alcune concessioni e autorizzazioni della pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti", scrivono i magistrati.
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Secondo quanto emerse nelle indagini, Gallo avrebbe utilizzato un sistema di favori personali e promesse in cambio di voti, violando così la legge elettorale del 1960. Questi favori andrebbero dalla facilitazione di pratiche burocratiche all'ottenimento di posizioni lavorative, da nomi in fondazioni a modifiche infrastrutturali locali. La vicenda, emersa nel contesto di un'inchiesta condotta dai Carabinieri del Ros sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte, ha portato a nove arresti, sebbene le azioni di Gallo non siano direttamente collegate alla criminalità organizzata. Le indagini del giudice hanno rivelato una serie di comportamenti che potrebbero essere interpretati come un esempio di "politica clientelare" operata da Gallo all'interno della città di Torino. “Se non mi trovi cinquanta voti ti tolgo il saluto”, "Bisogna fargli sentire la pressione. Se si comporta male, questo qua deve avere vita difficile", le parole di Gallo al telefono alla vigilia delle elezioni amministrative, dove avrebbe fatto eleggere 3 consiglieri su 17 a Torino. L’accusa nei confronti dell'ex PSI è di corruzione elettorale.
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