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Scioglimento del Comune Bari, Gualmini "basita": la stoccata di Rampelli
Si tratta di un «atto di guerra», come lo ha definito iperbolicamente il sindaco di Bari Antonio Decaro, oppure è un provvedimento dovuto per un’eventuale sanzione a seguito dell’inchiesta “Codice Interno” nella quale la Procura il 26 febbraio scorso svelava gli intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina con tanto di alcuni arresti eccellenti? Comunque la si pensi, la commissione di accesso nominata dal ministero dell’Interno per verificare l’ipotesi di scioglimento del Comune del capoluogo pugliese, a pochi mesi dalle elezioni Europee, ha destato scalpore. E non solo il primo cittadino Decaro, ma anche altri esponenti del Partito Democratico tra cui la segretaria Elly Schlein, sono apparsi inviperiti per la tempistica «a orologeria».
Intervenuta in collegamento con lo studio di La7 di Omnibus, anche la parlamentare europea Dem Elisabetta Gualmini è apparsa «basita, per quello che è a tutti gli effetti un atto di una gravità assoluta, non solo perché si tratta di un importante capoluogo di Regione e di una delle prime volte in cui si ipotizza lo scioglimento, ma anche perché Decaro è un esponente di primo piano del Pd».
Anche l’ospite della conduttrice Alessandra Sardoni ha ritenuto opportuno scagliarsi contro il timing utilizzato per comunicare la notizia: «A 3 mesi dalle Europee, mettiamo il caso che si arrivi a un eventuale commissariamento, che di solito dura 18 mesi, ciò equivarrebbe a sabotare completamente le prossime elezioni sia del Comune, visto che il sindaco Decaro sarebbe spodestato, ma anche quelle Europee». Insomma, c’è odore di schermaglie nell’aria tra le forze di maggioranza – impersonificate in questo caso dal capo del Viminale Matteo Piantedosi – e la seconda forza partitica dopo Fratelli d’Italia. Per di più, ha asserito Gualmini, ciò che stride di questo provvedimento è rappresentato dal fatto che «il Procuratore distrettuale antimafia ha detto che certamente la municipalizzata è stata oggetto di infiltrazioni mafiose, ma ha anche ricordato come sia stato un caso isolato e ha concluso col riconoscere l’impegno dell’amministrazione di Decaro proprio sulla lotta alla criminalità organizzata».
L’atto di nomina della commissione finalizzata a verificare l’ipotesi di scioglimento del Comune, infatti, si riferisce - come riportato dallo stesso sindaco Decaro - «all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avvocato Giacomo Olivieri e sua moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra». In studio c’è anche Fabio Rampelli (FdI) che, interpellato dalla conduttrice, risponde per le rime a Gualmini: «Io rimango invece basito dalla politicizzazione della vicenda che si sta operando». Il clima politico, in ottica campagna elettorale, promette già scintille. Di mezzo, intanto, c’è il destino di Bari, della sua gente e della sua amministrazione.