Ucraina, flop del M5S su de-escalation e no alle armi. Anche il Pd vota contro
E’ stata respinta la risoluzione del Movimento 5 Stelle sulle comunicazioni del premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue, risoluzione che incassa il voto contrario del Partito democratico sulla parte relativa alla de-escalation militare, sul no al finanziamento della difesa con i fondi del Pnrr e sulla parte in cui si chiede di non sostenere l’Ucraina con lo 0,25 % del Pil. Voto contrario della maggioranza anche sulle parti della risoluzione in cui il M5S chiedeva l’esclusione dell’invio di truppe in Ucraina e dell’invio di armi a Israele.
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«La faccia tosta di questo governo è incredibile. In tv e davanti ai microfoni dicono di non voler mandare i soldati in Ucraina e di voler mettere fine al massacro a Gaza, ma poi fanno tutt’altro e, come oggi, votano contro la nostra risoluzione che chiedeva impegni chiari in tal senso», lo sfogo all’Adnkronos di Francesco Silvestri, capogruppo grillino alla Camera. «Nella nostra risoluzione, infatti, si chiedeva di mettere nero su bianco che non avremmo mai mandato forze di terra in Ucraina e che avremmo smesso di inviare armi a Israele. Niente. Il governo Meloni - sottolinea Silvestri - ancora una volta dice una cosa e ne fa un’altra. Si stanno assumendo la responsabilità di esporre il nostro Paese a una possibile terza guerra mondiale. La loro condotta è scellerata». Silvestri non parla però dell’alleato Pd che vota come il governo…
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