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Basilicata, Calenda sostiene il centrodestra. Bufera per l'audio di Pittella
All'indomani di un weekend di caos nel centrosinistra, che in 24 ore di incontri serrati ha dovuto cambiare candidato, scegliendo Piero Marrese dopo il ritiro di Domenico Lacerenza, la settimana in Basilicata si apre con l'attenzione puntata su Azione. Il partito di Carlo Calenda annuncia l'intesa raggiunta con il centrodestra di Vito Bardi, ma la notizia che poco dopo accende le polemiche arriva dal dirigente lucano Marcello Pittella, che in un audio privato sostiene di essere stato trattato dagli ex alleati Pd e M5S, come un ebreo mandato morire. Insomma, a cinque settimane dalle elezioni regionali in Basilicata si definiscono coalizioni e candidati, mentre la campagna elettorale prosegue tra inciampi, polemiche e ardite inversioni di rotta degli attori in campo.
"È giunto il comunicato dell'uomo di fiducia della Schlein - afferma Pittella nel messaggio vocale inviato ai suoi - che dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra perché Calenda ha avuto delle parole poco tenere sul Pd e Conte e soprattutto perché ha detto che Bardi è una brava persona". "Un comunicato che fa mettere le mani nei capelli", dice Pittella che prosegue: "Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nella camera a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire". Le parole scatenano una bufera che le scuse di Pittella placano solo in parte: "Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato - si giustifica il dirigente di Azione - Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stato trattati. Sono profondamente dispiaciuto per l'accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso".
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Il leader del M5S, Giuseppe Conte, attacca in serata: Calenda e Pittella, dice, "lamentano un veto nei loro confronti, e a parte il vergognoso riferimento agli 'ebrei da mandare a morire', una cosa mi ha colpito dell'audio di Pittella. Lui, di una famiglia che da 40 anni governa quei territori con alterne fortune, non parla mai di progetti. E alla fine dice 'andiamo con il centrodestra che ci accoglierà', e infatti lo stanno accogliendo. Ma non c'è un riferimento ai progetti: qui si parla di pacchetti di voti che vengono trasferiti e gli elettori sono trattati come una merce". Conte ribadisce poi che non può allearsi con chi dice di voler "distruggere il Movimento 5 Stelle". A stretto giro la replica di Calenda: "Conte ha messo il veto, il Pd l'ha recepito. Evidentemente chi decide alla fine è Giuseppe Conte". A cui il leader di Azione rinfaccia: "La politica che mi fa orrore rimane sempre la stessa Giuseppe: i soldi buttati nel superbonus, il proputinismo, la promessa di sussidi 'graduidamente'. Ma ti riconosco il fatto di aver domato il Pd obbligandolo ai tuoi veti. Complimenti".