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Basilicata, l'audio choc di Pittella: "Come gli ebrei", Pd devastato

La galassia del centrosinistra raccolto nel cosiddetto campo largo, che si ristringe giorno dopo giorno, implode sulla strada verso le Regionali in Basilicata. A infiammare il dibattito è un audio di Marcello Pittella, ex governatore lucano, un tempoi nel Pd e oggi in Azione, il partito di Carlo Calenda. Nella nota vocale che gira di smartphone in smartphone, Pittella svela le dinamiche del potere dentro al "campo largo" ed è destinato a creare un terremoto dentro al partito guidato da Elly Schlein.

 

  

Come noto Azione ha ufficialmente rotto con i possibili alleati Pd-M5s annunciando il suo sostegno al governatore uscente di centrodestra Vito Bardi, dopo aver tentato un tandem con Angelo Chiorazzo, leader di Basilicata Casa Comune che per settimane sembrava il candidato certo del Pd. Ma dopo la rinuncia tra le polemiche dell'oculista Domenico Lacerenza, i dem e il Movimento 5 Stelle hanno trovato una convergenza su Piero Marrese, presidente dem della provincia di Matera. Insomma, in pochi giorni è successo di tutto. Pittella dà la sua versione dei fatti usando immagini ed espressioni di impatto. "È giunto il comunicato dell'uomo di fiducia della Schlein che dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra perché Calenda ha avuto delle parole poco tenere nei confronti del Pd e di Conte e soprattutto perché Calenda ha detto che Bardi è una brava persona", spiega in un audio destinato ai suoi collaboratori. ma presto fuoriuscito dalla cerchia "C'è proprio un'azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono uno che deve morire", è l'immagine choc usata da Pittella destinata ad accendere gli animi nel Pd. 

 

"A questo punto andiamo avanti - prosegue l'ex governatore -. Avevamo chiamato Chiorazzo, gli ho proposto un patto, con me candidato presidente. Lui ha detto che Basilicata Casa Comune senza lui candidato presidente non si può fare. Noi non possiamo andare a ruota di Chiorazzo. E quindi aderiamo al centrodestra con tutte le difficoltà del caso, però solo per una ragione programmatica. Ora, se siete d'accordo, dobbiamo lavorare molto, dimostrare che siamo in campo e siamo forti e dimostrare che sopravviviamo a coloro che attentano alla nostra vita politica e istituzionale", conclude l'ex dem che argomenta così il sostegno del partito di Calenda al candidato di centrodestra.