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Secondo exit poll Abruzzo, Marsilio allunga su D'Amico: i numeri
SI sono chiuse alle 23 le urne delle elezioni regionali in Abruzzo. Il secondo exit poll dell'istituto di sondaggi Noto riporta un vantaggio di Marco Marsilio (centrodestra) rispetto a Luciano D'Amico del campo largo Pd-M5s. L'exit poll realizzato per Rete8 dà Marsilio al 50,5-54,5% mentre lo sfidante è al 45,5-49,5%. Totale coalizione centrodestra: 49,5%-53,5%, coalizione centrosinistra-M5s-Azione 46,5%-50,5%. Nella prima rilevazione lo scarto era ridottissimo con Marsilio al 48,7-52,7% e D'Amico al 47,3-51,3%.
Il giorno del voto viene segnato anche da una polemica, annunciata da una nota del governatore Marsilio che denuncia una "clamorosa e vergognosa violazione del silenzio elettorale sul canale 'Nove'", dove è andato in onda "un comizio condito di calunnie di Marco Travaglio, seguito a ruota dal giornalista Andrea Scanzi. In particolare Travaglio, noto diffamatore seriale più volte condannato per questo reato, mi ha calunniato descrivendomi, insieme a mia moglie, come indagato e condannato in primo grado per un reato che non ho mai commesso e per il quale non sono mai stato né indagato né tantomeno condannato". Marsilio annuncia di aver "dato mandato al mio legale per tutelare me e la mia consorte sia in sede penale che civile, oltre che segnalare all'Agcom la violazione del silenzio elettorale". E anche FdI promette che "agirà in ogni sede opportuna contro questa gravissima violazione di ogni norma sulla regolarità della campagna elettorale".
La coalizione che appoggia Marsilio è composta da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, lista Marsilio presidente, Dc-Udc e Noi moderati. 'Patto per l'Abruzzo' è la coalizione che sostiene D'Amico nelle 4 province ed è composta da Partito democratico, M5S, lista Abruzzo Insieme-D'Amico presidente, Alleanza verdi sinistra, Azione (Socialisti-Popolari-Riformatori), Riformisti e civici (Psi-Abruzzo vivo). Sono 1.208.276 gli abruzzesi chiamati alle urne in 305 Comuni, chieamati a eleggere i 31 componenti del Consiglio regionale, 7 per ciascuna circoscrizione di L'Aquila, Teramo e Pescara e 8 per quella di Chieti; insieme a loro entrano di diritto in Consiglio regionale il presidente eletto e il candidato alla carica di presidente che si piazza secondo. Non è previsto ballottaggio e, a differenza della Sardegna, non è consentito il voto disgiunto: sarà considerata nulla la scheda con il voto espresso per un candidato presidente e per una lista diversa da quelle a lui collegate.