il caso

Dossieraggio, Donzelli a valanga: "Vogliono boicottare il governo"

Il dossieraggio è entrato in campagna elettorale e ha acceso lo scontro politico. "Un fatto estremamente grave che si innesta in una situazione che si è sedimentata da anni": sono le parole pronunciate dal ministro della giustizia, Carlo Nordio, in un incontro con i giornalisti dopo il Consiglio di giustizia a Bruxelles, rispetto al caso scoppiato in Italia. Dai vip ai politici spiati, rischia di allargarsi la lista dei nomi di personalità sbirciate attraverso il database delle segnalazioni di operazioni sospette, una vicenda sulla quale la procura di Perugia è solo all'inizio delle proprie indagini. Intercettato da Tagadà, il programma di politica e di attualità di La7, Giovanni Donzelli ha espresso il suo pensiero sulla vicenda. 

 

  

 

"Se uno è in possesso della notizia, la scrive. I giornalisti del Domani? Non è così. Altrimenti non ci sarebbe questa vicenda. Poi ne risponderanno loro con la Procura. Se uno le notizie, o le crea finte o fa dei reati, se uno prende e fa dei reati appositamente, perché dice 'Vediamo cosa posso fare per infamare Donzelli'. L'obiettivo non è dare la notizia, ma è infamare e andare a cambiare l'assetto democratico", ha detto il deputato di Fratelli d'Italia. "Mettere sotto pressione, provare a boicottare un governo. Ci sono pure aziende private. Andiamo a cercare come distruggere una persona, utilizzando strumenti illegali, non è giornalismo, è prestarsi a fare una cosa schifosa. Se qualcuno pensa che la libertà di stampa sia questo, vuol dire che quando ha fatto l'esame da giornalista, non ha letto bene il codice deontologico", ha continuato. "In questo caso, secondo me, si è minato anche alla base della Costituzione, del nostro vivere civile", ha concluso Donzelli.