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Mattarella: "Solidarietà a Meloni", odio e violenza travolgono la politica
Nel silenzio della sinistra, arriva la netta condanna del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all'odio nei confronti della premier Giorgia Meloni. "Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà", ha detto il capo dello Stato incontrando al Quirinale un gruppo di studenti e rispondendo ad alcune loro domande. "Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale - ha detto il presidente della Repubblica - ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori".
Parole pesanti che descrivono un clima ormai insostenibile. "La netta condanna espressa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’inqualificabile azione con cui è stata data alle fiamme l’effige raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dovrebbe indurre la politica a comportarsi di conseguenza. Soprattutto perché il Capo dello Stato non si riferisce esclusivamente all’ultimo episodio in ordine cronologico, giustamente evidenziando che si tratta di ’intollerabile serie di manifestazioni verbali di aggressività insulti volgarità’", afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. "Non possiamo che associarci -aggiunge- alla ferma presa di posizione del Presidente
Mattarella, condividendo ogni sua parola, nella piena convinzione che la politica debba tornare a riaffermare al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori. Non possiamo, infatti, non considerare il fatto che, oltre al manichino dato alle fiamme, si sono elevati di recente inqualificabili insulti nei confronti del presidente Meloni da parte di rappresentanti delle istituzioni, la qual cosa aggrava il quadro dell’intolleranza politica". "Spiace constatare -conclude Foti- come a condannare l’inquietante minaccia del rogo del manichino e le violenze verbali, ormai, manchino invece i leader delle opposizioni, all’evidenza ancora legati a quell’avversione nei confronti di chi giudicano nemico, anziché avversario, e quindi non destinatario di solidarietà alcuna quando vilmente aggredito e offeso".