colpo basso
Sardegna, un sondaggio taroccato agita le regionali a sinistra
Un sondaggio fake per colpire Renato Soru. La campagna elettorale per le Regionali in Sardegna entra nel vivo e i partiti in competizione utilizzano ogni mezzo per provare a guadagnare qualche voto in più. Una lotta senza esclusione di colpi, anche bassi. L’ultimo, in ordine temporale, l’utilizzo di un finto sondaggio in cui Alessandra Todde veniva data al 45% e Soru al 10%. Ma andiamo con ordine. La scorsa settimana girava un sondaggio sui candidati alla poltrona di governatore della Sardegna realizzato fra il 22 e il 29 gennaio su un campione di 1000 interviste con un margine di errore del 2,9%. Il sondaggio riportava tre voci: quanto sono conosciuti i candidati, le intenzioni di voto per candidato presidente e l’intenzione di voto riguardo le liste. Soru risulta il «più conosciuto» fra i nomi in competizione con il 98%, segue Paolo Truzzu con il 92% e Alessandra Todde con l’86%. La grillina è l’ultima, fra i tre, anche per quanto riguarda le intenzioni di voto con il 30,8%, secondo posto per Soru con il 31,9% e primo il sindaco di Cagliari Truzzu con il 34,8%. Per quanto riguarda il voto alle liste si ribalta la situazione con Todde al 40,2%, Truzzu al 37,5% e Soru al 20,2%.
Poi però succede una cosa singolare. Poco dopo la mezzanotte di sabato inizia a circolare un altro sondaggio con tanto di scritta VERO sulla copertina che però riporta percentuale completamente differenti. Intanto il campione passa da 1000 a 1700 persone e il margine di errore invece di essere al 2,9% è stimato intorno al 4%. La notorietà di Soru scende di ben 11 punti percentuali, quella di Truzzu si attesta all’87% mentre quella della Todde è all’80%. Le intenzioni di voto vedono la candidata di Pd e M5S al 45%, 43% per Truzzu e 10% per Soru. Un bel balzo indietro di quasi 22 punti percentuali per Renato Soru. Stesso calo che si riscontra anche nelle intenzioni di voto per lista con Soru che dal 20,2% passa all’8%, Truzzu che dal 37,5% passa al 44% e Todde che dal 40,2% balza al 46%.
Il fatto è che la manina che ha modificato i risultati si è dimenticata di togliere i metadati da cui è stato possibile risalire all’autore. Si tratterebbe di Reset Unica, un’associazione studentesca che orbita nell’area del centrosinistra. Il voto è fissato al 25 febbraio e tutto fa presagire che fino all’ultimo ne vedremo delle belle.