Agricoltura
Pesticidi, dietrofront Ue. Lollobrigida: ci siamo battuti e arrivano i risultati
La Commisione europea fa retromarcia su pesticidi e fitofarmaci. Una vittoria per gli agricoltori e un punto segnato dal governo italiano. "La Commissione UE recepisce le proposte dell’Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente", ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
"È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella. Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato. L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci. Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta", conclude il ministro.
Lollobrigida ribadisce che "ci siamo battuti in Europa e oggi arriva il risultato. E non sarà l’ultimo", scrive su Facebook postando un video del Consiglio dei ministri Ue di Agricoltura e Pesca dell'11 dicembre scorso in cui illustrava la linea italiana. "La diminuzione degli agrofarmaci e dei pesticidi deve essere in linea con la possibilità di continuare a produrre - affermava il ministro - non siamo d'accordo sulla riduzione delle produzioni perché, a parità di consumo, noi saremo costretti a comprare prodotti da nazioni che usano quantitativi di pesticidi ben superiori a quelli che attualmente usano i nostri agricoltori. Per questo ribadiamo la posizione dell'Italia che è chiedere una riflessione complessiva sul mondo dell'agricoltura, ricerca, innovazione e anche una stanziamento economico adeguato che non faccia ricadere i tagli o i nuovi meccanismi sul reddito degli agricoltori".