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Mar Rosso, Crosetto alza la voce: “Gli Houthi sono un strumento di Cina e Russia”

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha parlato in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato nella mattina del 1 febbraio. Il fondatore di Fratelli d’Italia si è in particolare soffermato sulla situazione del Mar Rosso, puntando il dito contro due attori internazionali: “Il traffico di Russia e Cina, per espressa volontà degli Houthi, potrà continuare a passare per il Mar Rosso e questo crea uno squilibrio competitivo che impatterà in modo violento ed asimmetrico su di noi e sulle nostre economie. È uno degli strumenti più efficaci con cui Mosca e Pechino perseguono l’obiettivo di prevalere slealmente nella competizione internazionale e di guadagnare nuove sfere di influenza rendendo insostenibile il confronto con l’Occidente. Questa asimmetria - ha ricordato Crosetto - colpirà soprattutto l’Europa e in particolare i Paesi della sponda Sud come l’Italia a causa della marginalizzazione del Mediterraneo. Per questo occorre agire subito con efficacia per affermare il diritto internazionale ed il libero transito delle merci”.

 

 

Lo scenario tracciato dal ministro della Difesa non è affatto roseo, anzi. “Il Mar Rosso non è ancora un teatro di guerra, non nel senso classico, ma - evidenzia Crosetto - ne sta assumendo sempre di più le sembianze. Per questo, dobbiamo agire contemperando determinazione e cautela, risolutezza e approcci dialoganti. L’azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare, mantenendo canali di dialogo aperti con tutti gli attori che possono esercitare la propria influenza nella regione”. In particolare l’esponente del governo Meloni si è espresso così in relazione alla dotazione di personale e mezzi delle Forze armate in funzione della partecipazione alla missione dell’Unione europea a garanzia delle rotte commerciali sul Mar Rosso. 

 

 

“Sullo sfondo, resta la guerra a Gaza. Il nostro intervento deve essere orientato a evitare ulteriori escalation, sempre e in ogni caso. Anche senza un aggravamento della situazione, i riflessi delle turbolenze nel Mar Rosso sono già pesanti soprattutto per la tutela dei nostri interessi nazionali. Se vogliamo evitare gravi conseguenze per il Paese, soprattutto in questa difficile congiuntura economica, dobbiamo fare presto e intervenire subito. La stabilità e sicurezza del Mar Rosso è per noi una condizione fondamentale, dato che affidiamo al trasporto marittimo gran parte della nostra ricchezza e nostra prosperità”, ha chiosa Crosetto nel corso dell’audizione.

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