senza pietà

Lollobrigida show contro la sinistra e i suoi giornalisti: senza pietà per difendere l’agricoltura

Una furia a difesa del mondo dell’agricoltura. Francesco Lollobrigida, ministro del governo Meloni, ha dedicato un lungo post su Facebook dopo le polemiche degli ultimi giorni. E ci va giù pesante: “Le sinistre e alcuni giornalisti cresciuti a champagne ci deridono perché non perdiamo occasione per promuovere i nostri prodotti e ringraziare i nostri agricoltori, pescatori, artigiani e imprenditori. Del resto, nei loro salotti e nelle loro redazioni l’odore di letame non arriva. Pensano che la carne che mangiano, quando non la disprezzano per seguire le mode più avanzate, nasca nel frigorifero del supermercato. Probabilmente si sentono migliori se l’ambiente lo proteggono loro su fogli di carta, rispetto invece a chi lo fa per davvero, da millenni e con tanto sudore”.

 

  

 

“Sono gli stessi che – incalza Lollobrigida - per decenni sono rimasti proni, piegati a logiche che imponevano ai contadini di non coltivare, ai pescatori di non pescare, senza domandarsi chi gli avrebbe propinato cibo e a quale prezzo. Pronti a dettagliare sull’italiano rozzo che non capisce la bellezza delle mani da pianista e continua a guardare con infinita stima a chi le ha segnate, come fossero anelli sui tronchi degli alberi, per ogni giorno di lavoro. Rivendicano ferie e si arrabbiano se di domenica debbono lavorare, ignari che per alcuni i giorni sono tutti uguali poiché piante e animali hanno sempre bisogno di loro. Hanno capovolto il mondo con i loro sproloqui intrisi di greenwashing (come trasformare letame in cioccolata) ma i nodi della storia vengono sempre al pettine. Sono loro, con i loro governi in attesa di ricevere ordini da Bruxelles, che ci hanno portato a questo, con migliaia di aziende chiuse e molte che ancora rischiano la stessa drammatica fine. Sono loro, plaudenti ad ogni fallimento italiano e timidi di fronte ai nostri successi. Hanno sputato sulla produzione che crea ricchezza e lavoro pensando di sostituirla con le logiche del sussidio, fino ad arrivare al reddito di cittadinanza”.

 

 

Poi l’attacco finale: “Chi vive del proprio lavoro e della propria impresa è libero. E di questa parola di cui si riempiono la bocca, LIBERTÀ, non riconoscono il valore e il significato. Parlano e scrivono continuando a pensare che quel che dicono faccia divertire… Prendono in giro chiunque ami la Patria, in ogni sua declinazione. Ripareremo noi – assicura il ministro dell’Agricoltura - i danni che hanno creato, con umiltà e pazienza, e ogni sorriso che incontreremo nelle piazze, nelle fabbriche e nei campi, ci ripagherà per aver sopportato tutte le parole e i fiumi d’inchiostro intrisi di livore di questi poveri, miopi ‘benpensanti’”.