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Gentiloni fa già il segretario Pd e attacca le piccole patrie

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Edoardo Romagnoli
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«L’idea di Europa a cui pensa Gentiloni è irricevibile perché è quella di Prodi, dei Soros, della massa al bando delle auto, delle bistecche sintetiche, delle tasse sulla casa, dell’islamizzazione e dell’invasione clandestina». Una dura nota della Lega contro il commissario europeo Paolo Gentiloni. L’ex premier durante l’inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Brescia ha affrontato vari temi ma il passaggio incriminato che ha provocato le proteste del Carroccio verteva sulla cittadinanza europea. Per Gentiloni «costruire una cittadinanza europea resta una sfida fondamentale se non vogliamo tornare a una Europa di piccole patrie e di nazionalismi di ritorno». E ancora «il concetto di cittadinanza europea integra, senza sostituirlo, il concetto di cittadinanza italiana. Detto così è facile, ma è un esperimento unico al mondo e che richiede un’attenzione continua. Nel corso di questi tre decenni- ha continuato il commissario europeo questo concetto di cittadinanza europeo si è dotato di moltissimi strumenti attuativi di grande importanza».

Un’uscita che, per molti, non sarebbe casuale ma il preludio di un possibile ritorno per il dopo Schlein. Gentiloni ricorda la libertà di circolazione nell’area Schengen, la libertà di soggiorno, di lavorare nei diversi territori dell’Ue, i diritti sociali e dei consumatori, i programmi comuni come quelli legati al mondo dell’Istruzione, Erasmus o Horizon. Per poi sottolineare come «più faticoso è invece il processo di costruzione di un demos europeo, si continua a parlare molto spesso di Europa dei popoli, è più difficile parlare di un popolo europeo». Poi cita Massimo D’Azeglio «si potrebbe dire fatta l’Europa si tratterebbe di fare gli europei. Credo che tuttora siamo di fronte a una cittadinanza incompiuta».

Per la Lega «il commissario europeo pensa a un continente ostaggio delle multinazionali e indifferente alle proteste dei lavoratori a partire da pescatori e agricoltori». Un concetto rafforzato anche dal deputato leghista Rossano Sasso. «Non che ce ne fosse bisogno, ma il commissario dem, molto europeo e poco italiano, Gentiloni ha chiarito definitivamente quale sia l’obiettivo finale della sinistra: la cancellazione dell’identità, delle prerogative, della sensibilità alla Patria nel nome di una fantomatica cittadinanza europea che dovrebbe soppiantare le "piccole patrie" nazionali. Ecco perché il Pd in Europa è complice delle nefandezze che l’Ue perpetua ai danni degli italiani, dei nostri agricoltori, dei nostri artigiani e, da ultimo, anche dei nostri insegnanti». Per Sasso «un’Europa così danneggia l’Italia e Gentiloni se ne accorgerà a giugno quando, grazie al voto degli italiani, Matteo Salvini e il centrodestra potranno contribuire a disegnare con le destre europee una nuova Europa. Un’Europa dei Popoli che valorizzi le piccole patrie e non le umilii, come vorrebbe continuare a fare la sinistra» ha concluso il deputato della Lega.

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