La smemorata di Lugano
Pd, dalle armi a Israele alla sanità: lo "stupidario" di Elly Schlein
Antonio Tajani e Carlo Calenda si vestono da fact checker per bacchettare Elly Schlein. La segretaria nel ritiro dem di Gubbio parlando ai suoi aveva detto: «Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l’invio di armi e l’esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra». Peccato che le armi in Israele l’Italia non le mandi più già dal 7 ottobre. «Abbiamo già deciso di non inviare più armi a Israele e quindi non c’è da discutere su questo punto. La decisione è stata presa, lo abbiamo detto in Parlamento» ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. A rincarare la dose ci pensa il leader di Azione Carlo Calenda: «Una riflessione: come è possibile che la segretaria del più grande partito di opposizione italiano non sappia che non stiamo vendendo armi ad Israele? Questo forse occorrerebbe domandarsi».
Ma nella sua seppur breve storia da segretaria Schlein non è nuova a inesattezze di questo tipo. 1. SALARIO MINIMO La segretaria durante un’ospitata in tv aveva detto che «nei Paesi come la Germania dove si è adottato il salario minimo, anche le altre retribuzioni si sono alzate». Vero? No. Come ha spiegato Pagella Politica citando un rapporto del 2019 realizzato dall’economista Arindrajit Dube per il governo britannico il salario minimo ha un impatto solo su una quota piccola di lavoratori, quelli che guadagnano al di sotto del salario minimo, mentre non ha alcun impatto significativo sul resto dei lavoratori. E infatti in Germania, dove è stato introdotto nel 2015, è successo esattamente ciò che mostra il modello ideato da Dube.
2. LAVORATORI POVERI Durante la manifestazione del Pd dell’11 novembre a Roma la segretaria aveva detto che: «Ci sono 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri in questo Paese». Anche qui non ci siamo, di poco ma non ci siamo.
Secondo l’Istat nel 2022 infatti gli occupati che vivono in povertà assoluta sono circa 1,8 milioni (il 7,7% di chi ha un’occupazione) ossia la metà di quelli indicati dalla leader dem. Se invece guardiamo l’indicatore di in-work poverty salgono a 3 milioni, 500mila in meno rispetto a quelli indicati da Schlein.
3. FONDO PER GLI AFFITTI «Il governo Meloni ha cancellato 330 milioni di fondo per l’affitto». Questo è uno dei cavalli di battaglia di Schlein, ma neanche quest’affermazione è vera. Meloni non ha rifinanziato il fondo che sosteneva le famiglie in difficoltà nella legge di Bilancio del 2023, ma non è stato cancellato. 4. RISORSE PER LA SANITÀ PUBBLICA Secondo Schlein «il governo ha tagliato le risorse alla sanità». Qui non si tratta di un’inesattezza, ma di una vera e propria svista. La legge di Bilancio 2023 ha infatti aumentato di 3 miliardi le risorse per la sanità pubblica nel 2024, di altri 4 nel 2025 e 4,2 miliardi per il 2026. L’errore nasce dal confronto tra Pil e spesa sanitaria. Durante la pandemia il Pil era diminuito e la spesa per la sanità aveva quindi un peso maggiore. Ora che il Pil è più alto questo peso diminuisce anche se in termini assoluti è aumentato. 5. ABOLIZIONE ACCISE BENZINA Rifacendosi a un video del 2019 in cui Meloni, durante la campagna elettorale per le Europee, prometteva l’abolizione delle accise Schlein ha attaccato l’esecutivo sostenendo: «Avevano promesso di abolire le accise davanti ai benzinai. Sono aumentate». Vero? No. Non solo il governo non ha aumentatele accise ma non era neanche nel programma elettorale di FdI. L’ultima volta che il valore delle accise è aumentato è stato nel 2013 durante il governo Letta.
6. STIPENDIO INSEGNANTI «Si paghino meglio gli insegnanti, perché siamo il Paese che li paga meno in Europa». Qui diciamo che ha mancato il bersaglio di poco. I nostri insegnanti sono tra i meno pagati in Europa ma non hanno gli stipendi più bassi in assoluto. 7. LA CARICA DIMENTICATA All’indomani dell’alluvione in Emilia Romagna la segretaria aveva detto: «È un Paese che non ha ancora fatto i conti con la fragilità dal punto di vista idrogeologico e sismico». Qui non ci sono bugie, c’è però una rimozione. Schlein è stata assessore in Emilia Romagna proprio con la delega al clima, alla montagna e alle aree interne.
8. LIBIA «Mai più finanziamento alla guardia costiera libica, perchè viola i diritti umani fondamentali». Quegli accordi però sono stati promossi nel 2017 dall’allora ministro dell’Interno Minniti con premier Paolo Gentiloni (entrambi del Pd).