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Elsa Fornero non perde il vizio: "Serve la patrimoniale". Cosa dimentica la prof

Certi vizi sono duri a morire. Basti pensare all'ultima uscita di Elsa Fornero, già ministra del Lavoro del governo dei "professori" di Mario Monti. Cosa ha proposto? "Ci possono essere molte buone ragioni per le quali il nostro Paese potrebbe considerare un’imposta patrimoniale (in realtà sul patrimonio immobiliare, visto che quello finanziario già ne è gravato), e infatti molti Paesi europei ce l’hanno", scrive Fornero in un intervento su La Stampa in cui chiede la patrimoniale. Insomma, l'ennesima tassa sul bene più caro agli italiani, ossia la casa. "Le ragioni alla base, spesso abbinate, sono principalmente due - argomenta la prof -  serie difficoltà nella finanza pubblica e gravi iniquità sociali". "E se queste buone ragioni - aggiunge - possono essere comprese dagli esperti e magari dai politici che l’avversano soprattutto per l’impopolarità, perché non dovrebbero comprenderle anche i cittadini?".

 

  

 

Insomma, per Fornero negli ultimi decenni la povertà si è estesa mentre "una parte molto minoritaria del paese" ha aumentato "la propria quota di ricchezza", quindi va fatta una patrimoniale non per tutti, ma "si potrebbe però stabilire un imponibile minimo piuttosto elevato o limitare l’imposta al momento della trasmissione ereditaria, così come la si potrebbe usare per alleggerire l’imposizione sul reddito da lavoro o evitare un aumento netto della pressione fiscale". Una proposta curiosa, dal momento che la tassa sulla casa esiste già, si chiama Imu e l'ha istituita nel 2011 lo stesso governo in cui è stata ministro Fornero.

 

L'uscita dell'ex ministra ha provocato reazioni fragorose. L'intervento di Fornero "è un vero e proprio manifesto della sinistra a favore della patrimoniale - dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera - La sinistra, amante delle tasse, manda avanti la professoressa Fornero per ribadire quanto sarebbe utile e necessaria questa imposta". "L’introduzione della patrimoniale - continua Foti - causerebbe un ulteriore devastante aumento delle iniquità in Italia. Circa il 70% delle famiglie italiane è infatti proprietaria dell’abitazione in cui vive: tassarla vorrebbe dire aumentare le tasse non solo a quel ceto medio già massacrato dai democratici, ma anche ai redditi più bassi. Come mai nel Pd nessuno si è ancora dissociato da questa folle proposta?", afferma Foti che rassicura: "Il governo Meloni non metterà mai le mani nelle tasche degli italiani e non permetterà alcuna patrimoniale".