Si tratta sulla Sardegna, E la Lega propone la legge sul terzo mandato
Il nodo della scelta del candidato governatore in Sardegna tiene ancora sulle spine, anche se si professa pubblicamente ottimismo. Eppure, ieri mattina sembrava che la risoluzione della questione avesse avuto un’accelerazione nel vertice a Palazzo Chigi a cui hanno preso parte Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Invece, nel pomeriggio ci hanno pensato fonti della Lega a spiegare che «non c’è stato alcun pranzo tra i leader né incontri per parlare di amministrative». Come viene fatto filtrare dalla presidenza del Consiglio, infatti, si è trattato semplicemente di una riunione allargata a cui erano presenti anche il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per fare il punto sul dossier migranti.
Le parti, quindi, rimangono ancora sulle posizioni iniziali, con FdI che sostiene la candidatura a governatore del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e la Lega che intende confermare il presidente uscente Christian Solinas. Nelle dichiarazioni alla stampa viene prospettata una soluzione positiva. Tajani riconsoce che ci sia «un problema per quanto riguarda la Sardegna», e aggiunge: «Stanno discutendo FdI e la Lega e io credo che alla fine si troverà un accordo, come sempre è accaduto. Noi siamo convinti che Bardi sia il miglior candidato per la Basilicata». Il riferimento alla Basilicata non è un caso, dal momento che la scelta del candidato in Sardegna potrebbe avere ripercussioni anche nelle altre Regioni. Da giorni la Lega rimarca che vadano sostenuti tutti i governatori uscenti, altrimenti si rimette in discussione tutto. Dal partito, però, si precisa anche che la «Lega conferma ottimismo ed è sicura che il centrodestra troverà un accordo, come sempre avvenuto e come già sottolineato da Salvini». Intanto dal fronte FdI arrivano le dichiarazioni del capogruppo alla Camera Tommaso Foti: «Vedrete che alla fine si risolve tutto». In che modo? «Nel senso che noi abbiamo già dato, ad esempio in Sicilia», dove al posto di Nello Musumeci è andato Renato Schifani. Un avvicendamento tra un esponente di FdI con uno di Forza Italia.
A scompaginare le carte c’è anche la proposta di legge depositata alla Camera dalla Lega che porta la firma di Alberto Stefani, deputato e segretario della Liga Veneta, per estendere il limite dei mandati dei governatori da due a tre. Il fine è «valorizzare il lavoro svolto dai governatori e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati, in linea con il sistema democratico». I presidenti di Regione che potrebbero essere interessati da questa proposta di legge sono Luca Zaia in Veneto, Giovanni Toti in Liguria, Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia, Attilio Fontana in Lombardia, ma anche governatori di centrosinistra come Vincenzo De Luca in Campania e Stegano Bonaccini in Emilia Romagna. Sono tutte amministrazioni che andranno al voto più avanti. Ad essere chiamati alle urne per primi, nel corso di quest’anno, sono infatti i cittadini di Sardegna (25 febbraio), Abruzzo (10 marzo), Abruzzo, Basilicata e Piemonte. In questi ultimi tre casi deve ancora essere fissata la data. Per quanto riguarda la possibilità di autorizzare per legge un terzo mandato bisogna registrare la contrarietà di Forza Italia, ribadita ieri da Maurizio Gasparri: «Siamo contrari per i sindaci e gli amministratori locali, tranne che per i piccoli comuni, magari che hanno 300-400 abitanti e fanno fatica a trovare candidati». Mentre ci si confronta sulle elezioni regionali, si guarda con attenzione anche all’appuntamento con le Europee del 9 giugno. Ieri mattina Salvini ha riunito i gruppi parlamentari. Dopo aver chiesto a governatori e componenti dell’esecutivo di scendere in campo in prima persona, ha anticipato che domanderà ad alcuni deputati e senatori di candidarsi nella competizione elettorale. Non dovrebbe riguardare i due capigruppo, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. I nomi che circolano sono quelli di Alberto Bagnai, Francesco Bruzzone e Mirco Carloni.