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Migranti, la Geo Barents sbarca a Ravenna. Ma la sinistra fa sempre polemica

Christian Campigli
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Un viaggio terminato senza morti, senza drammi, senza difficoltà evidenti. Eppure la sinistra ha trovato, anche stavolta, il modo per polemizzare col governo. Per puntare il dito, per accusare di "scarsa sensibilità" la maggioranza dei conservatori. Si sono appena concluse le operazioni di sbarco della nave Geo Barents, l'imbarcazione della ong Medici senza Frontiere. Un attracco  rinviato di 24 ore a causa del cattive condizioni dell'Adriatico. A bordo c'erano 336 immigrati e tra questi 34 erano minorenni. Si tratta del numero più alto di migranti mai sbarcati in Emilia-Romagna nella storia di questa regione. 

 

 

"Come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte per fare sì che queste persone, costrette a fuggire da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, possano ricevere l'aiuto di cui hanno bisogno, perché questa è l'Emilia-Romagna, una terra che ha la solidarietà e lo spirito di accoglienza nel proprio Dna - ha sottolineato  l'assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi -. Tuttavia, trovo incomprensibile la decisione del governo di continuare a designare Ravenna quale porto di sbarco per i migranti in arrivo, lontano giorni di navigazione dai punti di salvataggio, invece di individuare attracchi più vicini, prolungando ulteriormente il tempo in mare per chi già soffre e ha bisogno di aiuto". 

 

 

Insomma, la solita lagna della sinistra, che teorizza porti aperti e accoglienza, ma poi vuole che gli immigrati siano fatti sbarcare, tutti, solo nel Meridione. Una sorta di modello Capalbio allargato. Gli africani sono ben accetti, ma nelle periferie del grandi città. "Preoccupa inoltre il numero di minorenni non accompagnati che si trovano a bordo di queste navi - aggiunge Taruffi -. Una situazione la cui gestione sta diventando un'emergenza, sulla quale chiediamo al governo di dare una mano e fare la propria parte. Questo nuovo anno inizia nello stesso modo in cui si è concluso quello precedente, con la dimostrazione che le reiterate affermazioni delle forze politiche che ora sono al governo, rispetto a presunti blocchi navali e interruzione degli sbarchi, erano solo parole al vento, slogan politici dettati dalla convenienza del momento. La realtà è molto più complessa".

 

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