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Renzi sfida Conte al faccia a faccia in tv: "Ma tanto lui scapperà"

Christian Campigli
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Un amore mai sbocciato. Una tensione politica costante, frutto di posizioni pressoché antitetiche, ma anche di un'evidente antipatia personale. Matteo Renzi e Giuseppe Conte, negli ultimi due giorni, se le son suonate reciprocamente di santa ragione. Un battibecco continuo: accuse, repliche e sfide lanciate. Un confronto che si è acceso sul tema dei redditi dichiarati dei politici. «Giuseppe Conte è l'ipocrita dell'anno - afferma il leader di Italia Viva in un video pubblicato sul proprio profilo di X -. Lo sfido a un confronto Tv (spoiler: scapperà anche stavolta). Siccome lui paga poche tasse prova a giustificarsi dicendo che è in aspettativa da professore e da avvocato». Va ricordato che Renzi, con 3 milioni e 217mila euro dichiarati, è risultato il più ricco tra i parlamentari. Il senatore toscano ha affermato che Conte, in quanto esperto di diritto, non dovrebbe attaccarlo sui suoi incarichi perché «è tutto regolare, è tutto pubblico. Il problema di Conte è che con i soldi pubblici non ha un buon rapporto». Ma non basta.

 

 

L'ex primo ministro ha citato tutte le misure più dispendiose dei governi guidati dal leader pentastellato, come i miliardi sprecati per il superbonus, il reddito di cittadinanza, i banchi a rotelle e il bonus zanzariere. «Lasciatemelo dire a voce alta, cari amici: sono fiero di aver contribuito con più di 1 milione di euro alla vita della comunità. E non mi vergogno di pagare in un giorno il triplo di quello che Giuseppe Conte ha pagato in un anno. Perché chi paga le tasse non si vergogna mai. Si imbarazzino i furbetti, non i cittadini onesti. Personalmente preferisco ammirare anziché invidiare, preferisco sorridere anziché recriminare, preferisco vivere anziché insultare».

 

 

Conte, che al contrario è risultato essere il parlamentare meno ricco con i suoi 24.359 euro dichiarati, ha piccatamente replicato. Uno scontro iniziato quarantotto ore fa. Quando il leader grillino ha attaccato frontalmente l'ex segretario del Pd. «Ho assolutamente evitato di spendere il patrimonio di conoscenze personali accumulato quando ero premier per ottenere incarichi al soldo di governi stranieri, fondi sovrani o società collegate - chiaro il riferimento alle consulenze che Renzi tiene in Arabia -. Cosa, questa, che ritengo assolutamente inaccettabile e profondamente immorale, in particolare per chi ha ricevuto un mandato parlamentare ed è retribuito coi soldi dei cittadini italiani. In questo momento vivo dello stipendio di parlamentare, sapendo che prima o poi tornerò a fare il professore e l'avvocato. A una parte di quello stipendio da parlamentare, come gli altri eletti del M5S, rinuncio. E ci togliamo belle soddisfazioni, ve lo assicuro: nel corso degli anni il Movimento ha raccolto e restituito alla collettività oltre 100 milioni di euro. Pochi giorni fa abbiamo destinato 1 milione di euro dei nostri stipendi alle popolazioni dell'Emilia-Romagna colpite dall'alluvione del maggio scorso. Qualche mese fa abbiamo distribuito 1.600 tablet a oltre 200 scuole italiane di tutta la penisola. Suggerisco a Fratelli d'Italia e a Gasparri di provare i brividi che danno queste emozioni».

 

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