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“Donne? La prima aspirazione è diventare mamma”. Mennuni rilancia ancora sulla maternità ‘cool'

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Lavinia Mennuni scatena la baruffa politica dopo le sue parole sul problema natalità. La senatrice di Fratelli d’Italia si era espressa così sul tema nel corso della puntata del 28 dicembre di Coffee Break, talk show di La7 condotto da Andrea Pancani: “Mia madre mi diceva sempre ‘ricordati che qualsiasi cosa tu voglia fare (e io volevo fare politica da quando avevo 12 anni), la tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma a tua volta’. E questo dobbiamo ricordarlo alle nostre figlie altrimenti il rischio è che in nome della realizzazione professionale, che io auspico e che è giusta, dimentichiamo che esiste la necessità e la missione, chiamiamola così, di mettere al mondo dei bambini che saranno i futuri cittadini italiani. Noi dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far diventare la maternità di nuovo ’cool’. Dobbiamo far sì che le ragazze e i ragazzi di 18 e 20 anni vogliano sposarsi e creare una famiglia. Poi lo Stato verrà dietro”.

 

 

Tali dichiarazioni hanno scatenato le critiche della sinistra, ma Mennuni, intervenuta nel pomeriggio a Radio Giornale Radio, non ha fatto passi indietro: “Maternità cool? Prima si facevano i figli anche sotto le bombe, come nella Seconda guerra mondiale, oggi si dà troppa attenzione alla propria aspirazione professionale, al proprio io. Non c’è più quel senso comunitario di mettere al mondo dei bambini, che invece è fondamentale. Nella storia abbiamo avuto altre fasi di crisi economiche gravissime, oggi, con l’Italia che ha uno dei più bassi tassi di natalità al mondo, non possiamo limitarci solo a ricette di natura economica. Lo Stato sostenga la natalità con politiche di incentivo come l’implemento dell’assegno unico. Ma dobbiamo fare anche un grande lavoro culturale. Non capisco le polemiche su questo, anche perché a chiacchiere sono tutti d’accordo. Chi oggi mi aggredisce e punta il dito – incalza l’esponente di FdI - si sieda a un tavolo per affrontare insieme la questione”.

 

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