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Firenze, terremoto nel Pd. Chi affossa il "partito della cricca"

Christian Campigli
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Un autentico scossone. Che rischia di mischiare ulteriormente le carte. E di rendere le elezioni di giugno le più incerte di sempre. Cecilia Del Re correrà da sola. O, più probabilmente, in coalizione con Stefania Saccardi e Italia Viva. Ma di certo, non resterà nel Pd. “Dopo l’assemblea del 4 dicembre e dopo i mesi di forzature e confronti negati che l’hanno preceduta riteniamo inevitabile non rinnovare la tessera del Partito Democratico. Daremo quindi vita a una lista civica di centrosinistra nella quale far confluire le forze vive della città. Saremo poi aperti al confronto e al dialogo con tutte le forze del centrosinistra in città che sono pronte a costruire un progetto alternativo per Firenze e non sono allineate alla continuità imposta dal Pd di Nardella. Siamo disponibili cioè a far parte anche di una possibile coalizione con altre forze civiche e politiche ancorate nei valori del centrosinistra”. Un messaggio chiarissimo che si è trasformato in un enorme incubo per i dem. “Siamo molto stupiti e sconcertati, non solo da questa scelta ma soprattutto dalle motivazioni addotte – hanno affermato Emiliano Fossi, segretario regionale Pd Toscana e Andrea Ceccarelli, segretario cittadino - Ciò nonostante rimaniamo disponibili al dialogo: le porte del Pd rimangono aperte perché non esistono fratture insanabili”. Un comunicato che trasuda autentico terrore da tutti i pori.

 

 

 

Una scelta, quella dell'ex assessore all'urbanistica, sulla quale è intervenuto anche Tomaso Montanari. “Il Pd fiorentino si è comportato come un sistema di potere sotto assedio e si è ancora più chiuso in una arrogante autosufficienza. La candidatura di Funaro è frutto di questo accecamento autoreferenziale. E se il Pd alla fine perderà Firenze, sarà perché sono davvero tanti, in città, che non ne possono più della cricca”. E il centrodestra? Matteo Salvini ha rivolto un invito agli alleati. Perché venga ufficializzato, al più presto, il nome del candidato dei moderati. “Anche alla luce del disfacimento della sinistra, il centrodestra ha il dovere di trovare il prima possibile un accordo unitario e convincente per Firenze, città straordinaria che merita di essere rilanciata. Sono già emersi nomi di alto livello, come quello del direttore degli Uffizi Eike Schmidt: la Lega è pronta ad ascoltare gli amici della coalizione per trovare un'intesa”.

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