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Manovra, sì del Senato al Bilancio e la sinistra ripropone la patrimoniale

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Adriano Bonanni
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Via libera in Senato alla legge di Bilancio che ora approda alla Camera per il varo definitivo entro la fine dell’anno. Una Manovra che, come hanno sottolineato sia il premier Giorgia Meloni sia i partiti della maggioranza, è incentrata soprattutto sugli aiuti ai ceti con i redditi più bassi, dal taglio al cuneo fiscale alla rivalutazione delle pensioni minime fino alla carta acquisti per le famiglie più indigenti. Una legge di bilancio che però la sinistra ha continuato ad attaccare e criticare. E così ieri mattina, durante la discussione in aula, il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, ha replicato alle accuse con una battuta: «Mai un governo di centrosinistra aveva fatto una manovra così incentrata ai ceti medio bassi come l’abbiamo fatta noi. Compagni, su col morale! In fondo stiamo realizzando i vostri sogni». «Questa è una manovra di bilancio orientata ai ceti medio bassi e ai lavoratori dipendenti ha proseguito - La conferma del taglio fiscale è una ottima misura. Oggi che questo governo di centrodestra conferma il taglio fino a sette punti non va bene, bisogna renderlo strutturale. Diciamo la verità: non va bene perché lo ha fatto un governo di centrodestra e non la sinistra».

 

Poi ha continuato a ironizzare contro l’opposizione: «Mi meraviglia che arrivino questi strali sull’austerità della manovra da chi dell’austerità ha fatto negli anni la propria bandiera. Avere una visione significa non lasciare buchi di bilancio per chi arriverà dopo. Cosa volevate? Un aumento sconsiderato della spesa corrente, come chiedeva qualche sindacato? Ci avrebbe esposto a una bocciatura dei mercati e della Commissione Europea. Non era forse questo il vostro intento? Ci spiace, non è accaduto».

Soddisfatto il ministro Giorgetti: «Abbiamo approvato il bilancio dello Stato, c’è dentro anche quello che abbiamo fatto. Tanti l’hanno criticato, ma siccome viviamo in tempi complicati - e speriamo che non ci sia sempre una guerra in Europa- abbiamo deciso di aiutare le famiglie più bisognose, perché ci siamo resi conto che purtroppo questa guerra ha portato anche tanta inflazione nelle case degli italiani. Ignorare questo sarebbe ignorare la realtà». Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni sottolinea invece l’attenzione alle forze di polizia per le quali sono stati destinati ulteriori fondi. «La sicurezza è una priorità per il governo e il Viminale. Abbiamo destinato importanti risorse alle forze di polizia per rinnovo dei contratti, polizze, welfare e specificità. Parliamo di 1,5 miliardi per rinnovo del contratto del comparto sicurezza e soccorso pubblico, 1 miliardo solo per le Forze di Polizia, con una media di circa 200 euro al mese in più in busta paga a Poliziotti, Carabinieri, Vigili del fuoco, agenti di Polizia penitenziaria e Guardia di finanza».

 

Intanto il consiglio dei ministri, in un cdm lampo, ieri ha approvato la variazione di bilancio dovuta alle modifiche apportate durante la discussione in aula. Il saldo netto da finanziare sale a circa 198,9 miliardi nel 2024, a 165,3 miliardi nel 2025 e a 131,6 miliardi nel 2026. Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa risulta pari a circa a 250 miliardi nel 2024, a 209 miliardi nel 2025 e a 176,1 miliardi nel 2026. Ora la parola passa alla Camera e già ieri sera sono arrivati i primi emendamenti dell’opposizione. Si tratta delle proposte normative considerate più importanti, circa una cinquantina, e la presentazione in serata serve per permettere alla commissione di valutare con più tempo i contenuti. Tra questi ci sono la destinazione dei fondi per il ponte di Messina alle ferrovie e al trasporto pubblico locale, oppure il taglio ai finanziamenti per gli armamenti in favore della sanità pubblica. Ma c’è anche un emendamento «monstre» per istituire il reddito universale di base. E le risorse verrebbero recuperate attraverso i classici cavalli della sinistra, la creazione di un’imposta patrimoniale, la tassazione su successione e rendite finanziarie e la legalizzazione della cannabis. 

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