“Soldi per interessi personali”. Luca Casarini e gli affari con i migranti con la manina del Pd
Luca Casarini-Partito Democratico-Chiesa è il trittico al centro di uno scandalo a tema migranti. L’inchiesta della Guardia di Finanza, che indaga l’ex leader delle Tute Bianche e dei Disobbedienti del G8 per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e violazione del codice della navigazione, ha portato alla luce dinamiche oscure dietro alla gestione del trasporto migranti operato dalla Ong Mediterranea Saving Humans, di cui Casarini è membro. Come dettagliato anche dal servizio giornalistico del programma di Rete4 Fuori dal Coro - condotto da Mario Giordano - e prodotto dall’inviata Delia Mauro, la Ong Mediterranea avrebbe incassato 125mila euro per aver trasportato in Italia gli immigrati presi da una nave danese. Ma non solo, perché secondo le carte dell’inchiesta pubblicate dal settimanale Panorama, anche la Chiesa, attraverso alcuni vescovi, avrebbe contribuito all’attività della Ong inviando 2 milioni di euro a Casarini. Soldi ricavati dalle offerte dei fedeli, e lasciati nelle poco salde mani di un imputato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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Il problema relativo alle somme di denaro è sorto quando le intercettazioni della Guardia di Finanza hanno rivelato la loro destinazione, non esattamente diretta alla salvaguardia dei migranti. “Mi sa che abbiamo fatto il botto. Se riusciamo a prendere i soldi abbiamo svoltato, possiamo pagare stipendi e debiti. O riuscivamo a fare questa roba per pagare l’affitto di casa e la situazione della separazione, o mi toccava andare a lavorare in un bar”. Ergo, si legge nelle carte, “le somme raccolte e pubblicizzate come destinate ai salvataggi di vite in mare, risulterebbero invece indirizzate per la gran parte a interessi personali”. In particolare, nel cosiddetto “caso Mare Jonio”, sono 6 gli indagati accusati per il trasbordo di 27 migranti risalente all’11 settembre 2020. In base all’accusa, quel salvataggio non avvenne per ragioni umanitarie ma fu uno scambio commerciale tra le due compagnie armatrici, la Maersk e la Idra Shipping. Successivamente al salvataggio la Idri Shipping ricevette infatti una donazione di 125 mila euro.
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All’inizio si è parlato del Partito democratico come terzo anello di congiuntura. Cosa c’entra con tutto questo? Il servizio di Fuori dal Coro ha evidenziato il fatto che Casarini avrebbe potuto contare anche sul supporto informativo di alcuni esponenti Dem. “Il nostro servizio informazioni funziona”, confidava Casarini all’interno delle intercettazioni della Guardia di Finanza, dove ha fatto anche il nome di Giuditta Pini, ex parlamentare del Pd dal 2013 al 2022, autrice di “un resoconto riservato” utile per portare avanti i propri affari. Pini, nel servizio, ha smentito l’accusa e si è già preoccupata di avvertire i suoli legali per procedere all’accusa di diffamazione. Ma non sarebbe stata la sola a offrire dritte, perché c’è anche un altro esponente di punta del Pd, Matteo Orfini, che ha ribadito all’inviata Delia Mauro, come già fatto in aula, l’esistenza di contatti telefonici tra lui e Casarini. Non è chiaro l’uso che di queste informazioni facesse l’ex disobbediente, ma dei soldi sì, perché le intercettazioni hanno parlato piuttosto chiaro.
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