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Toscana, la sinistra distrugge la sanità e per risolvere i problemi alza le tasse

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Christian Campigli
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Spaccare la sanità toscana, portarla ad un passo dal baratro e non aver nemmeno la decenza di ammettere le proprie colpe. Il Partito Democratico riesce sempre a stupire per la sua capacità nel puntare, con costanza certosina, il dito contro il centrodestra. Colpevole, secondo i dem, di tutti i disastri del mondo. Ovviamente, di fronte ad un problema di bilancio, la soluzione proposta sarà un taglio degli sprechi? Macché. Come da tradizione, quando mancano i soldi, la sinistra aumenta le tasse. Nello specifico, la giunta Giani lavora ad un maxi emendamento per un aumento dell'Irpef. Italia Viva però non ci sta. “Vogliamo comunicare la nostra posizione in merito alla sessione di bilancio che sta per iniziare, una sessione delicata a discutere il bilancio nelle commissioni e abbiamo sostenuto questa manovra di bilancio regionale che vogliamo continuare a sostenere - ha affermato il capogruppo Abbiamo iniziato a Stefano Scaramelli - Vogliamo essere leali ma vogliamo dire che non siamo disponibili a votare nessun aumento di tassazione tanto meno l'incremento dell'addizionale Irpef che riteniamo sia iniqua, non necessaria e non condivisa”.

 

 

Nel pomeriggio è poi uscita una nota del Pd Toscano. “Il regalo di Natale che Giorgia Meloni ci fa è una nuova tassa. A differenza di quanto concesso dal ministro Speranza, il Governo Meloni non permetterà alla Regione Toscana di iscrivere in bilancio i crediti che ha verso le imprese del settore medico. Dal cosiddetto Payback alla Toscana spetterebbero ben 420 milioni corrispondenti a due annualità. Per far quadrare il bilancio della sanità, è perciò necessaria la revisione dell'addizionale Irpef regionale, una tantum, da rivedere a dicembre dell'anno prossimo”. Fortissime critiche sono giunte dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Diego Petrucci. “L'aumento delle tasse regionali per coprire il buco di bilancio in sanità è una Giani Tax. Nel 2023 il Governo Meloni ha stanziato 1,1 miliardi in più per la sanità toscana rispetto al 2019 (cioè l’ultimo anno pre-Covid): si è passati dai 6,866 milioni di 4 anni fa, ai 7,933 miliardi di quest’anno. Risorse più che sufficienti a coprire i rincari inflattivi. Il Pd – ha aggiunto Petrucci - sta facendo una demagogia inqualificabile sui fondi sanitari. Anche oggi reclama maggiori risorse da Roma parlando dei rincari inflattivi. La verità è un’altra: oltre il 53% delle spese sanitarie è totalmente svincolata dall’inflazione. E il payback? Non è altro che un bluff. Qui siamo di fronte al fatto che la Regione Toscana ha un ammanco di 400 milioni di euro in sanità. Questo non perché il Governo Meloni non interviene, ma perché Giani & Co non sono in grado di gestire la sanità toscana. In 20 anni la sinistra ha costruito una macchina elefantiaca utile a creare consensi ma non a garantire una buona sanità. Se anche arrivassero i soldi del payback, il prossimo anno ci troveremmo punto e a capo, perché il Pd e il governatore non sono stati in grado di fare quella necessaria riforma amministrativa del comparto sanitario, mirata a combattere sprechi e regalie. Fosse per me, anziché alzare le tasse ai toscani inizierei a tagliare i primariati amministrativi”.

 

 

Una posizione condivisa anche dal capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. “Una stangata inaccettabile da 200 milioni di euro, che si abbatte su tutti i toscani di reddito superiore ai 28.000 euro, per coprire in parte i 400 milioni di euro di sforamento del bilancio della sanità toscana. In questi anni il Pd e la sinistra hanno accumulato un debito gigantesco in sanità, e ora non sanno come fare per rimediare alla sua cattiva gestione, e lo fanno, come sempre fanno i progressisti: aumentando le tasse, in questo caso aumentando l'addizionale Irpef. Noi diciamo no a qualsiasi aumento della tassazione, e chiediamo il taglio delle spese clientelari e improduttive”.

 

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