Intesa sulla manovra, quando si voterà la fiducia in Senato
Dopo una settimana di empasse è arrivato l’accordo in Commissione Bilancio sui tempi di approdo della manovra in aula al Senato: la discussione generale inizierà nel pomeriggio del 20 dicembre, mentre il voto di fiducia si concluderà il 22 entro le 13. Un meccanismo studiato per consentire una discussione piena degli emendamenti in Commissione a Palazzo Madama ma anche di inviare il testo della manovra alla Camera già nel pomeriggio del 22 dicembre e di incardinarlo subito alle Commissioni competenti, con la discussione in Aula a Montecitorio che potrebbe durare dal 27 al 29 in modo da concludersi prima di fine anno. Ora l’accordo verrà ratificato dalla conferenza dei capigruppo. Da giorni maggioranza e opposizioni discutevano sia del calendario dei lavori sia dei temi degli emendamenti da considerare prioritari senza però arrivare a un’intesa. La maggioranza inoltre è stata impegnata anche in un confronto interno che ha dilatato i tempi sulla possibilità di inserire un emendamento dei relatori alla manovra che contenesse delle misure sullo stato avanzamento dei lavori del super bonus, con Forza Italia che ha perorato la causa di una breve proroga del provvedimento. Il Mef però ha ribadito che non è prevista alcuna proroga del bonus edilizio 110%. Il provvedimento, viene riferito, non dovrebbe trovare spazio nemmeno nel milleproroghe che potrebbe approvare in Consiglio dei ministri già la prossima settimana.
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L’intesa tra le parti ha portato la Commissione Bilancio della Camera ad avviare nel tardo pomeriggio la discussione e il voto sul testo partendo dall’articolo uno. Il governo in totale ha presentato 4 emendamenti, 17 quelli dei relatori, circa 2.600 quelli delle opposizioni, che hanno depositato anche circa 200 subemendamenti ai testi del governo. Gli emendamenti depositati dall’esecutivo riguardano dei correttivi sulle pensioni di medici, infermieri e personale degli enti pubblici, sulla modulazione delle risorse per finanziare il progetto della Ponte sullo Stretto, sui fondi aggiuntivi per integrare gli stipendi delle forze armate e delle forze dell’ordine e su alcuni contributi agli enti locali per ristori in tema di fiscalità. I lavori della Commissione sono stati convocati fino a lunedì 18 dicembre per tutto il giorno, si lavorerà dunque anche durante il weekend. Tra i testi dei relatori invece c’è un chiarimento sulla cedolare secca per gli affitti brevi, la proroga dello stato di emergenza fino a tutto il 2024 legato al conflitto in corso da quasi due anni in Ucraina e una misura che facilita l’accesso al credito per l’acquisto della casa destinata alle famiglie numerose. «Voglio ringraziare il ministro Ciriani per l’accordo raggiunto, perchè è solo grazie alla sua ottima volontà e capacità di mediazione che questo accordo è stato raggiunto. Siamo contenti perchè è un accordo che rispetta i diritti sacrosanti dell’opposizione e ci consentirà di rispettare i diritti anche della Camera consentendo al testo d di arrivare prima di Natale», spiega il sottosegretario al Mef, Federico Freni. «Abbiamo già iniziato a votare - prosegue - ora faremo la scansione dei tempi. Usciremo con il mandato al relatore lunedì entro l’ora di pranzo».
Per il capogruppo del Pd in Commissione Bilancio, Daniele Manca: «Ha vinto la ragione, le dichiarazioni di voto, la fiducia, i voti sulle tabelle, si farà tutto il 22. Adesso è un percorso ordinato che consente di dare dignità al ruolo del Parlamento. Con questo schema ci sono i tempi per fare un ragionamento vero sulle priorità del Paese e consentire alla Commissione di votare anche sugli emendamenti delle opposizioni». La legge di bilancio impegna quasi 11 miliardi, poco meno della metà del suo ammontare, per la proroga nel 2024 del taglio del cuneo fiscale e contributivo in favore dei redditi fino a 35.000 euro per cercare di garantire circa 100 euro in busta paga in più ai lavoratori dipendenti per drenare l’inflazione. Opposizioni, sindacati e associazioni datoriali avevano chiesto invece che la misura fosse strutturale.