Mes. Giorgia Meloni incastra il Pd: "Perché non lo ha ratificato"
Nuovo scontro sul Mes. La ratifica del Meccanismo europeo di stabilità è in calendario alla Camera per giovedì 14 dicembre ma un rinvio è dietro l’angolo, complici i numerosi decreti da convertire, la sessione di bilancio che si avvicina e la diversità di vedute all’interno del centrodestra (con FI più aperturista e la Lega pronta alle barricate). La maggioranza punta a tornare sul dossier dopo fine anno, legando la partita all’approvazione complessiva del "pacchetto" Ue che include anche la riforma del Patto di stabilità e crescita. Lo scontro, però, si accende. «Hanno fatto fake news per anni sul Mes e ora non sanno come uscirne - attacca Elly Schlein - Il problema è che stanno giocando con la credibilità internazionale dell’Italia. Non è possibile per ragioni ideologiche bloccare tutto il resto d’Europa sulla ratifica di un trattato». «Il Governo sul Mes è imbarazzante - le fa eco Matteo Renzi - Il ministro degli Esteri dice che serve all’Italia. Il ministro dei trasporti non lo vuole. Il ministro dell’economia si finge malato. La Premier non lo voleva, ora ha cambiato idea, ma si vergogna a dirlo. E dunque tutti i giorni inventano una scusa per prendere tempo. Il Governo Meloni è diventato il governo melina. Non sono cattivi, sono solo incapaci di governare». Anche Carlo Calenda attacca: «Mes (MaÈSolospettacolo). Quindi come ampiamente previsto ratificheremo il Mes. Ci saranno un po' di cagnara e di distinguo ma alla fine ratificheremo. Un po' dispiace. La polemica sul Mes ci accompagna oramai da tempo immemore. Il Mes fa parte oramai del nostro album di famiglia», scrive sui social il leader di Azione.
Sul tema arriva, però, la dura replica di Giorgia Meloni: «Vedo un dibattito molto italiano, molto ideologico», attacca la premier, che prende di mira la segretaria Pd. «Certe dichiarazioni mi fanno sorridere, come Schlein che dice "non possiamo tenere ferma tutta Europa". Forse non sa che il Mes esiste, chi lo vuole attivare lo può tranquillamente attivare. Forse bisogna interrogarsi sul perché, in un momento in cui tutti facciamo i salti mortali per reperire risorse, nessuno vuole attivarlo: questo sarebbe il dibattito da aprire», replica prontamente il premier. Che insiste: «Siete stati al governo quattro anni ma perché non lo avete ratificato se era così fondamentale farlo in tempi rapidi? Parliamo di strumenti e non di totem ideologici. Quando saprò qual è il contesto in cui mi muovo saprò anche cosa bisogna fare del Mes».
La "versione" di Meloni, però, non convince le opposizioni. Anzi. «Giorgia Meloni fa il gioco delle tre carte. È troppo occupata a difendere una manovra economica indifendibile e dimentica i fatti. Primo: quello di cui discute non è l’attivazione del Mes ma la ratifica del trattato che lo modifica. Secondo: 26 Paesi su 27 hanno già ratificato le modifiche. Sono Paesi governati da coalizioni di ogni colore politico. Terzo fatto: rimane solo l’Italia, perché la destra è prigioniera della sua propaganda ideologica. Governare implica assumersi delle responsabilità. Ratificare le modifiche al Mes non significa chiederne l’attivazione ma non impedire agli altri Paesi di accedervi. Se non è in grado nemmeno di spiegare questa differenza, non è adatta al suo mestiere», taglia corto Schlein che poi pronostica una "retromarcia" da parte del Governo: «Questa pantomima finirà e Giorgia Meloni si rimangerà anche questa promessa elettorale», dice sicura. Dello stesso avviso anche il renziano Davide Faraone: «La parabola di Giorgia Meloni sul Mes sta per concludere la sua traiettoria. Sta solo capendo come fare per attutire la caduta e il rumore del tonfo che ne conseguirà. Deve spiegare a Bagnai, Borghi, Salvini e tutti quelli che ha fomentato in questi anni contro l’Europa, perché li abbandona al loro destino. Ma in realtà ha capito quali sono le conseguenze dell’isolamento dell’Italia a Bruxelles», assicura. «Di molto italiano - replica amaro il segretario di +Europa, Riccardo Magi - vedo il fatto che solo l’Italia in Europa non lo ha ratificato, di molto italiano vedo anche il teatrino di Pulcinella che sta facendo questo governo e di molto ideologico c’è solo l’atteggiamento della maggioranza, ostaggio delle balle del passato, del suo innato antieuropeismo e il solito approccio complottista e paranoide della destra rispetto all’Europa».