Bonelli replica alle accuse di sessismo di Evi: "La oscuro? Non cerco io le trasmissioni"
"Non sarò la marionetta del pinkwashing". Comincia così il lungo post su Facebook attraverso il quale la deputata di Avs, Eleonora Evi, ha annunciato le dimissioni da co-portavoce di Europa Verde, per un ruolo, "ridotto a mera carica di facciata". "Rassegno le mie dimissioni pur restando fermamente convinta della necessità di un progetto ecologista italiano coraggioso e contemporaneo, e non l'ennesimo partito personale e patriarcale": questa la prosecuzione. Oggi, attraverso un'intervista concessa al Corriere della Sera, è arrivata la replica di Angelo Bonelli, l'altro co-portavoce del partito. "Ho letto che avremmo approfittato della sua maternità per isolarla. Quando è nata la bambina sono andato io a Rovereto a cercare una ricamatrice che facesse a mano il fiocco rosa, quello che poi io stesso ho messo sul banco di Eleonora a Montecitorio": così ha esordito il deputato.
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Quindi è arrivata la bordata: "Eleonora Evi ha detto che la comunicazione del partito è concentrata su di me e oscurava lei, come se fosse una mia macchinazione. La comunicazione del partito la faccio io e cercate me, non sono io che cerco la stampa o le trasmissioni". Alla domanda sulla presunta volontà di mettere Eleonora Evi nel cono d'ombra, Bonelli ha risposto: "Non c'è un diritto divino a essere presente in televisione o intervistati dai giornali. Uno la leadership dev'essere in grado di costruirsela, passo dopo passo".
"Vittima del patriarcato in politica". La denuncia di Evi
L'intervista si è conclusa con un retroscena: "Qualche mese fa, Meloni incontra i partiti di opposizione sul salario minimo. Mi telefona al sottosegretario Mantovano per invitarmi a Palazzo Chigi. Io chiamo Eleonora Evi e le dico: “Vacci tu, io non vengo”. Sono uno che vuole oscurarla? Potevo andarci da solo, potevamo andarci assieme, è andata lei da sola. Finisce l'incontro, mi chiamano i giornalisti per chiedermi come fosse andata, li avverto che all'incontro col governo è andata Eleonora e non io. Che cosa scopro? Che in quel confronto con la presidente del Consiglio erano intervenuti Schlein, Calenda, Fratoianni, Magi, i 5 Stelle e che lei, invece, aveva fatto scena muta".