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Rottamazione quater, quando slittano i pagamenti. Bagarre sull'emendamento di Lotito

Gianni Di Capua
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Si attendono ancora gli emendamenti del governo alla legge di Bilancio: un pacchetto corposo di modifiche, su quattro assi, dalla previdenza al Ponte sullo Stretto, una parte delle quali potrebbe arrivare tra il fine settimane e lunedì. Con il rischio di un ulteriore slittamento di qualche ora. Per questo le opposizioni incalzano sul rischio di non riuscire ad approvare il testo in entrambi i rami del Parlamento entro fine anno, andando in esercizio provvisorio. Al Senato arriva intanto il primo sì al decreto Anticipi, provvedimento collegato alla legge di bilancio, che ha avuto un cammino accidentato e verrà approvato alla Camera la prossima settimana con la fiducia in extremis prima della scadenza il 17 dicembre. Con il testo, che prevede misure sull’indicizzazione delle pensioni, una mini proroga per lo smart working, novità sugli affitti, passa tra le polemiche - e un accenno di «parapiglia» in Aula, perché le urla «condono, condono» dell’opposizione sono state scambiate da un senatore di maggioranza per un epiteto volgare- la proroga dei termini perla rottamazione quater, con un emendamento del senatore di Forza Italia Claudio Lotito.

 

Si prevede che chi ha aderito alla rottamazione ma non ha ancora provveduto a saldare le rate scadute a ottobre e novembre potrà farlo entro il 18 dicembre. «L’ennesima offesa ai cittadini onesti e l’ennesima strizzata d’occhio ai furbi», per il senatore del Pd Daniele Manca. Ok anche a un altro emendamento della maggioranza che aumenta gli obblighi per i B&B: tutti i locatori di alloggi turistici - e non solo chi affitta nelle forme imprenditoriali - dovranno dotarsi di estintori e rilevatori di gas.
«Il decreto Anticipi era stato approvato in Cdm il 18 ottobre ma ci troviamo alla conversione il 7 dicembre senza nessun ostruzionismo dell’opposizione», ha detto in Aula il capogruppo M5S Stefano Patuanelli, «mentre un decreto scade se non convertito, non approvare la legge di bilancio il 31 dicembre significa andare in esercizio provvisorio, e temo che ci si arriverà».

«Una legge di Bilancio in cui si vietano gli emendamenti parlamentari di maggioranza (a conferma di quanto importante sia il Parlamento) avrebbe dovuto avere una lettura molto veloce al Senato», contesta anche Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, «invece arriverà in Aula a 10 giorni dall’esercizio provvisorio, due mesi dopo la sua approvazione in consiglio dei ministri, poi deve andare alla Camera e fare tutto l’iter daccapo». Con di mezzo la festività dell’Immacolata, l’esame degli emendamenti alla legge di Bilancio inizierà non prima di lunedì pomeriggio, per proseguire fino alla sera di martedì 12, e arrivare alle votazioni mercoledì. L’approdo in Aula è già stato fissato per il 18 nell’Aula del Senato; alla Camera la manovra era attesa peril 20, ma visto lo slittamento, il calendario verrà aggiornato.

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